Non è che Milano abbia solo buchi neri, Milano è letteralmente un punto interrogativo a cui non si risponde. Coesistono paradossi che non vengono sciolti, a volte peggiorati, a volte semplicemente abbandonati. Qualcuno dica a Sala che non può teorizzare da radical chic, che occorre tirare su le maniche. C’è una folla che chiede aiuto. Belle le scampagnate con la fiammante bicicletta da corsa? Ma là dove il genio della creatività della Giunta si è espresso con fanfara al seguito e cioè in corso Buenos Aires, il commercio piange senza l’ausilio del fazzoletto. «Facevamo fatica per la concorrenza del commercio on line. La pandemia ci ha dato la mazzata. Gli incassi sono sotto fra il 30 e il 70%. Resistono gli esercizi a conduzione famigliare. I grandi hanno preferito chiudere. Vedremo a ottobre chi avrà resistito», guarda avanti Gabriel Meghnagi, presidente di Ascobaires, l’associazione di categoria che raccoglie 300 negozianti nonché titolare della catena di abbigliamento Liu-Jo. I conti della pandemia li ha fatti Confcommercio. In tutta Milano, città metropolitana compresa, i fatturati andranno sotto di 4 miliardi e 200 milioni. Solo in corso Buenos Aires 400 milioni abbondanti. Chiuso uno dei due negozi di H&M, chiuso Disegual, chiusi pure Camper e Moleskine tra i grandi», riferisce Libero. Ma la Milano della grandeur metteva in busta paga di Bellini, il funzionario (sospeso) dell’Azienda trasporti milanesi, arrestato con le accuse di associazione per delinquere, corruzione e turbativa d’asta lo scorso 23 giugno, 11mila euro al mese. Osserva Gianluca Comazzi (F.): «Il funzionario Paolo Bellini costava ad Atm circa 11 mila euro al mese: la stessa cifra che migliaia di milanesi riescono a guadagnare con un anno di lavoro. Prima di esprimere giudizi netti sulla vicenda occorre attendere che si pronunci la magistratura, ma se le ipotesi dei pm dovessero trovare riscontro saremmo di fronte a una brutta pagina nella storia recente di Milano. È davvero incredibile che sul fronte dei controlli e della sicurezza dei mezzi la dirigenza Atm e l’assessore alla Mobilità non abbiano avuto sentore di nulla. Uno schiaffo in faccia a migliaia di cittadini».
E la resa di Sala sui problemi della scuola, perché «le direttive del governo e della regione sono molto generali». E «io oggi non riesco a rispondere a 12 mila famiglie in lista di attesa perché non so quanti posti ho con i limiti e le distanze», ha aggiunto Sala intervistato da Selvaggia Lucarelli sul sito The Post Internazionale. «È terribile e le famiglie si arrabbieranno, ma io non posso moltiplicare lo spazio.” Eppure i genitori devono sapere, avere certezze. Inutile lamentarsi: il Sindaco deve fare il Sindaco.