Zingaretti e il buco di 13 milioni. Dove sono i centri sociali e le critiche di Sala per la sua gestione insensata del Lazio?

Attualità

Zingaretti e Sala ricordate? Felici e spensierati consumatori di aperitivi? Illuminati d’immenso e di complicità consolidavano la loro amicizia e i comuni intenti. Peraltro apparivano due esempi di affinità politicamente corretta, appartenenti ad una casta che non sbaglia mai, capaci di teorizzare il nulla come principio concreto. Forse mancava il girotondo degli antagonisti e similari…o forse no. Ottimi registi silenziosi hanno permesso una rivoluzione di parole ed insulti contro la Lombardia per poi saldarsi con Majorino in quel famoso congresso targato PD per stigmatizzare la cattiva gestione della sanità lombarda. Per ora ha piagnucolato per essere stato in seconda fila, ma Zingaretti, nel suo pieno potere di Governatore del Lazio, ha operato. Eccome se ha operato in sfregio ai cittadini laziali e all’organico sanitario della Regione. Scrive Il Tempo “Mascherine che volano, soldi che scappano sempre più lontano. Alla regione Lazio speravano in un vuoto di memoria, ma la truffa costata svariati milioni di euro all’amministrazione torna a galla. Non è stato esattamente un modello di gestione corretta quello che si è scoperto nel momento di massima preoccupazione per l’espansione del Covid-19. E in aula alla Pisana si pretende di sapere  da Nicola Zingaretti che fine hanno fatto i quattrini che dovevano rientrare in cassa….Resta l’ammanco di tredici milioni e quel che è scandaloso è che nessuno degli impegni assunti dal Governatore nella seduta del 4 maggio si è realizzato. E quel che appare più grave è che questa brutta storia vorrebbero farla dimenticare.” Ma dove sono i Centri Sociali, le associazioni che hanno vomitato rabbia davanti al Pirellone? Dove la sinistra allibita da una gestione così insensata? Ma Zingaretti è un capo, generoso nel dare consigli. Per sveltire le procedure potrebbe regalare a Sala il copia-incolla del regolamento attuativo che dà attuazione alla sanatoria per le famiglie che hanno occupato un alloggio popolare. Saltate graduatorie, diritti acquisiti, attese spasmodiche. Un suggerimento che, così per dire, a Roma è stato trionfalmente festeggiato. Deduzioni politicamente corrette, naturalmente.

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