Si è svolta sabato 11 luglio, in piazza San Carlo al Corso la manifestazione promossa dalle Sentinelle in Piedi contro il ddl Zan/Boldrini sulla cosiddetta “omotransfobia” .
Oltre 600 persone hanno riempito la piazza e parte di corso Vittorio Emanuele, sostando in silenzio per un’ ora, imbavagliati da un fazzoletto rosso con scritto “No alla legge bavaglio”.
La veglia è stata preceduta dalla lettura di un comunicato in cui venivano spiegate le ragioni della protesta. “Le violenze alle persone con tendenze LGBT sono già punite dalla legislazione vigente, quindi una muova legge non serve a nulla. Il suo scopo è solo quello di imporre un bavaglio alla libera espressione della gente”.
D’ altra parte della strada, a pochi metri dai manifestanti una decina di “Sentinelli di Milano” che issavano una bandiera arcobaleno e cercavano in tutti i tutti i modi di provocare e disturbare l’ evento delle Sentinelle con urla, invettive e diti medi alzati. Hanno dimostrato ancora una volta come siano “democratici e antifascisti”.
Se la pagliacciata dei provocatori “sentinelli” (che, ricordiamo, sono fedeli alleati di Beppe Sala e Majorino) non è riuscita a scalfire la calma dei manifestanti e il successo della dimostrazione, ha fatto capire a tutti, meglio di qualsiasi discorso, i pericoli insiti nel DDL Zan. Se già oggi chi manifesta in silenzio leggendo un libro viene accusato di “omofobia” e fatto oggetto di insulti, minacce e molestie, ci possiamo immaginare cosa succederà quando la legge venisse approvata.
Rimane il fatto indecente di persone che non possono manifestare liberamente le loro opinioni senza subire varie forme di molestia e intimidazione. Purtroppo non è un fatto occasionale, ma sistematico. Questa non è democrazia, ma fascismo puro, benchè colorato di rosso o dei colori dell’ arcobaleno.
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