Scontro al vertice a Torino ieri, tra Juventus e Lazio, ultima partita della 34a giornata. Romani in periodo non proprio favorevole, reduci da 3 sconfitte nelle ultime 5 e in aggiunta costretti ad andare in campo senza poter contare su numerosi elementi (Luis Alberto, nemmeno convocato per Torino come Lucas Leiva, Senad Lulic, Stefan Radu, Joaquin Correa). Non poco da concedere come teorico vantaggio alla Juventus, che dal canto suo lascia fuori Higuain e inizialmente Pjanic, per Ramsey e Dybala. Partita che vede i bianconeri di Sarri prendere da subito in mano le redini del gioco, con la solita fitta e veloce trama di passaggi ma senza conclusioni efficaci anche per la fiera opposizione della difesa laziale, che mura spesso i tentativi di tiro dalla distanza. Ma un lampo lo si vede all’11’, quando Alex Sandro gira perfettamente un cross dalla destra e centra in pieno il palo alla sinistra del portiere giallorosso. La Lazio, pur reggendo bene nel reparto arretrato, riesce raramente nelle ripartenze ad avvicinarsi all’area della Juventus, ma lo fa nel finale del primo tempo e pareggia non solo il risultato, ma anche le occasioni più chiare per andare in gol. Immobile infatti recupera un pallone perso pericolosamente da Bentancur e spara dal limite, colpendo il palo interno. Ma nella ripresa la Juventus la sblocca, grazie ad un calcio di rigore per un presunto braccio al limite dell’area da parte di Bastos. In un primo momento l’arbitro decide per la punizione dal limite, ma richiamato dal VAR cambia idea e assegna il rigore. Ronaldo fa secco il portiere e porta in vantaggio la Juventus, che raddoppia 3 minuti più tardi con un rapidissimo contropiede tra lo stesso Ronaldo e Dybala, omaggiati da Luis Felipe che perde palla nei pressi della metà campo. Appoggio di Dybala a CR7 che deve solo spingerla dentro, 2-0 e addio sogni di gloria per i laziali, anche se non rinunciano alla lotta. La Juventus appare decisamente più tonica e determinata a non concedere ulteriori chances, ma deve soffrire fino alla fine per colpa di un rigore che causa Bonucci all’83’. Immobile in area tocca un pallone per primo, ricevendo un colpo alla caviglia sullo slancio dal difensore bianconero, l’arbitro non ha dubbi e assegna il penalty che Immobile trasforma. Lazio quindi all’assalto, ci crede ancora e imbastisce azioni concitate, a testa bassa, fino all’89’ quando è il portiere bianconero Szczesny a salvare il risultato su una gran punizione di Milinkovic Savic diretta nel sette. Gran gol (e pareggio) negato alla Lazio, ma prezioso il miracolo del portiere che, in pratica, mette una grossa e seria ipoteca sul nono scudetto della sua squadra. A meno di azzardatissime ipotesi su nuovi passi falsi, l’ultimo scoglio (Roma) all’ultima giornata potrebbe già essere ininfluente, se non per la determinazione della classifica fino al quinto posto.
Arrivederci alla 35a, 21-22-23 Luglio.