Ogni volta che Sala parla della reputazione internazionale di Milano, che secondo lui si deve alle sue politiche, viene da sorridere: il sindaco infatti si è distinto solo come tagliatore di nastri di progetti già avviati e consolidati da chi l’ha preceduto, vedi Albertini e Moratti. Del resto, già durante la campagna elettorale del 2016 si era vantato della riuscita di alcuni progetti per cui la sinistra si era mostrata contraria. Sala è il re del nulla, lo ricorderemo solo per le folli ciclabili che vanno contro il codice della strada, l’aumento del biglietto Atm a 2 euro, l’ulteriore tassa di Area B, le periferie degradate, la stazione Centrale stile Lampedusa, la città capitale dei reati in ogni classifica nazionale, le serrande di negozi e locali abbassate per la mancanza di aiuti dopo il coronavirus”.
Così Silvia Sardone, europarlamentare e consigliere comunale della Lega. “Mi piacerebbe poi capire quanti soldi ha messo il Comune per le Olimpiadi del 2026, visto che il sindaco Sala si dimentica di citare l’enorme contributo dei governatori del nord. È chiaro che Sala sia già in campagna elettorale ed è anche inevitabile che si ricandidi visto che, nonostante le sue ambizioni, a Roma in molti non sanno nemmeno chi sia e i pochi che lo conoscono non lo vogliono”.
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