Ricordate le marce, le manifestazioni di sinistra con lo slogan urlato “Senza Muri”? E la retorica che predicava quanto non si debba aver paura dell’altro, come la convivenza accettata sia un privilegio, che gli immigrati rappresentano una ricchezza. Senza contestualizzare i limiti di un Paese in affanno, la carenza abitativa, nessun piano di integrazione per chi ne ha diritto. Sala si vantava di essere Sindaco della città più accogliente d’Italia, autorizzava la più ampia libertà e poi dimenticava la loro esistenza e intanto Majorino organizzava pranzi faraonici. Sono arrivati cani e porci nell’accezione di aventi diritto e clandestini, criminali o aspiranti tali, disturbati di mente o semplicemente violenti. I muri, i famosi muri della divisione, delle differenze, dei soprusi sono stati costruiti dal loro disprezzo, dalla loro insofferenza, da quel “Io voglio” che annienta ogni dialogo. Sicuramente esistono i cosiddetti immigrati che lavorano, che si adattano, ma il flusso continuo voluto dal Governo di sinistra non fa prevedere momenti migliori. Sono, i loro, muri oggi pericolosamente diffusi che infettano, propagano il virus, se ne fregano di quanto possano essere dannosi in questo delicato periodo. “Venghino, Venghino” continua ad essere il motto di un’incosciente ideologia. E, quindi, arrivano: in stazione Centrale hanno stabilito una sorta di approdo, diffondendo degrado, malcostume, spaccio e furti. Il muro di difesa della gente è fragile, si affida alla paura, alle segnalazioni spesso senza esito, alle imprecazioni.
Questo il cartello pro migranti composto «da 500 organizzazioni della società civile europea» fa parte anche l’Ong: Noi stiamo insieme/Noi siamo uniti: Amburgo e Palermo, il mare del Nord e il Mediterraneo. E insieme diciamo: dobbiamo rispettare le vita. Dobbiamo rispettare i diritti umani dei migranti e dobbiamo inviare un messaggio chiaro all’Unione europea: la vita è sacra” Ma chi pensa alla sacralità della vita degli italiani?
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano