L’odio dei centri sociali ora colpisce i bambini non nati
Ha dell’incredibile quello che sta succedendo nell’ex liceo Omero di Bruzzano. Il centro sociale Ri-Make, dopo averlo occupato, spiega alle donne come abortire. Questo, almeno, quello che dichiarano loro. Che si trincerano dietro le solite banalità: è estate, ci sono gli obiettori e le ferie e quindi le donne non possono prendere la RU 486 perché il termine di 7 settimane (non le avevano alzate a 9?) passa infruttuosamente.
Fin qui quello che dicono loro. Quello che dicono le persone di buonsenso ce lo riferisce l’Assessore alla Famiglia del Municipio 9 Deborah Giovanati:
“Nonostante le coccole di Sala, le cose vanno chiamate col loro nome: questa è illegalità. Ed è anche un pessimo messaggio: l’aborto è posto a fianco alla contraccezione, senza soluzione di continuità. Con tutti i danni che questo indistinto può veicolare. Alle donne, prima di tutto. Poi non è chiaro chi e a che titolo dia consigli. Né, d’altronde, è chiaro a che titolo sia loro concesso di farlo. Di certo è chiaro come mai si sentano così tranquilli.
Sala, incapace di gestire le complessità della periferia, si affida alle scorciatoie. È difficile riqualificare edifici come l’ex liceo? Lasciamo che ci pensino i compagni. È complesso gestire un welfare territoriale di salute della donna? Lasciamo che qualche volenterosa femminista gestisca il discorso, senza contraddittorio o controllo. L’importante è che nessuno disturbi nella cerchia dei Navigli. Poi un buco da occupare in periferia si può trovare sempre, no?”
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,