E così, ecco la straordinaria manifestazione d’affetto delle 19.15 del 31 agosto 1957, in cui molti milanesi dimostrarono addirittura, cosa inaudita, di non riuscire ad accettare il cambiamento e la soppressione della storica tramvia a vapore.
Oggi, alle generazioni più giovani il Gamba de Legn’ dice poco o nulla, benché esistano tante pubblicazioni dedicate, siti internet che ne parlano e lo splendido Museo Leonardo da Vinci di via San Vittore ne possieda addirittura due esemplari (uno nel padiglione ferroviario e l’altro concesso in comodato perpetuo dal 2014 al Comune di Settimo Milanese, che gli ha costruito e dedicato un apposito padiglione presso quella che era la fermata “Cascine Olona”), senza contare il terzo esemplare (originariamente in servizio tra Parma e Reggio Emilia e dedicato a Giuseppe Verdi) superstite, facente parte della “Collezione Ogliari”, oggi a Volandia, il Parco Museo del Volo situato nei pressi dell’aeroporto di Malpensa, e prima custodito nell’ormai non più esistente Museo Europeo dei Trasporti Ogliari di Ranco (VA).
Ma questo è un errore, il mitico tram a vapore è un patrimonio storico e culturale della città di Milano e di tutto il nord Italia che non va dimenticato, ma anzi, va divulgato ed esaltato continuamente perché tuttora, a distanza di oltre sessant’anni dalla sua uscita di scena, o meglio, della sua dismissione dal servizio, perché in realtà nella storia di Milano il Gamba de Legn’ è e sempre sarà “in scena”, rappresenta uno dei migliori esempi di strumento finalizzato allo sviluppo economico e sociale di una popolazione. In un’epoca in cui le chiacchiere, spesso l’ideologia e l’utopia volute da pochi, sembrano prendere il sopravvento sull’utilità e l’efficienza in favore di tutti, in cui il superfluo sembra prevaricare il necessario, il Gamba de Legn’ si erge quale mirabile esempio e baluardo di ciò che è vero sviluppo per un popolo, a beneficio di tutti i ceti senza distinzione, di ciò che è utile contro ciò che è voluttuario.
L’incredibile manifestazione d’affetto che gli fu tributata nel 1957 non può esser rubricata a mero episodio storico contingente, uno dei tanti che hanno caratterizzato gli oltre duemilaseicento anni di esistenza della città meneghina, perché il Gamba de Legn’ ha un significato ancora oggi e sempre lo avrà, è un esempio perpetuo di ciò che può e deve esser la milanesità, oltre che (ovviamente) un elemento chiave per capire un determinato periodo storico della città.
E poi, in fondo, al di là di ogni considerazione sociale, economica, storica e filosofica… queste piccole, vecchie, buffe motrici a vapore così “sui generis” sia rispetto ai tram elettrici sia rispetto alle grandi vaporiere che trainavano i treni veri, quanto sono belle e simpatiche… Come fanno a non piacere, a non ispirare immediatamente spontanei affetto e simpatia, magica attrazione?“
Milanese di nascita (nel 1979) e praticante la milanesità, avvocato in orario di ufficio, appassionato di storia, Milano (e tutto quel che la riguarda), politica, pipe, birra artigianale e Inter in ogni momento della giornata.
Mi improvviso scribacchino su Milano Post perché mi consente di dar sfogo alla passione per Milano e a quella per la politica insieme.