“Non è colpa mia” ha invaso Milano: una scritta sui muri, sui cartelloni pubblicitari, sugli edifici. E chi vuole capire, capisca, viene da pensare, ma tanti, troppi possono attribuirsi l’intenzione o le ricadute per rispondere ad una provocazione così indefinita. In effetti un burlone, un colpevole di chissà quali crimini, un fidanzato che scarica la responsabilità…chissà.
“Non è colpa mia” se abbiamo Sala, Maran, Granelli e compagnia a non governare questa città, se la farsa della scuola è iniziata con una carenza di docenti preoccupante, se il commercio piange, se i clochard sono diventati sacchi colorati, se il lavoro è l’ansia del domani, se quell’albero in fondo alla strada ha preferito morire, se il tempo detta la legge del “si vedrà”.
Anche a Roma l’affermazione insolita ha tappezzato la città. Indirizzata alla Raggi? Con uno sguardo ad un Governo inconcludente, bugiardo, senza competenze, inadeguato? Ma sì, diamo la colpa ad un elettore di centrodestra per anticipare la solita demagogia e strumentalizzazione di sinistra. “Non è colpa mia” se gli italiani, e sappiamo in che cosa credono, hanno espresso la vergogna di questa classe dirigente. Ma, forse potrebbe anche essere uno scherzo – suggerimento di un autore anonimo per scaricare la coscienza nelle occasioni scomode.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano