Dopo l’urbanistica tattica, ora i murales tattici per “riqualificare” i quartieri

Milano

Tatticamente intervenire con la vernice sull’asfalto o sui muri, per chi non lo sapesse, è il nuovo trend per riqualificare la città. Disegni variopinti, murales giganti, intrecci di colori sulle strade, l’idea di trasformare il rigore della bellezza a volte asburgico dell’impianto architettonico e la dolcezza di una nebbia che accarezza e rende uguale ed evanescente la città, è l’innovazione. Un tatticismo di Sala per niente slow, ma un’operazione a suon di tamburo. Parliamo di murales giganti, di periferia, di graffitari artisti chiamati a gran voce per dare vitalità e slancio a zone popolari. Sono partiti i lavori per disegnare un enorme lupo e un bosco sul muro del palazzo popolare di via Palmanova 59. Prima erano state rivoluzionate le mura che circondano il Centro di aggregazione Amico Charlie e Rob de Matt. Tutto intorno, sono spuntati arredi urbani con la firma di Pao in Dergano e via Guerzoni, oltre che in via Butti.

Scrive Il Corriere “Per quanto riguarda l’area intorno al palazzo di via Palmanova, nel Municipio 2, i disegni interesseranno tutto il circondario del Centro di aggregazione Tarabella. L’area selezionata è delimitata, dall’altro lato, da via Padova: ci sono diversi edifici di edilizia popolare interrotti da strutture industriali. Sempre nell’ambito del progetto, con l’aiuto di Pao, verranno abbelliti via Atene e largo Tel Aviv. Già previsti interventi alla piscina Bacone nel Municipio 3 e in via Appennini 94 (Municipio 8), con artisti internazionali.  Siamo sicuri che Milano voglia tutti questi lampi di colori? Siamo sicuri che poi sia ancora riconoscibile? Ma all’anziana che inciampa in una buca voragine, chi lo spiega che il murales è riqualificazione? E i muri interessati, memoria di fatiche e di attese, chi li ripara? O come è successo per le strade dissestate oggi con le piste ciclabili, verranno solo dipinti? Citano che Amsterdam e Parigi godono già di questa “riqualificazione” e forse è per questo che Sala esige una Milano a carattere europeo. Mi hanno insegnato che ogni quartiere si connota per una sua precisa identità a cui i residenti si riferiscono…beh…ora faremo riferimento a un murale di Pao.

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