La festa dei nonni festeggiata in regione Lombardia e dedicata ai “martiri” del coronavirus

Lombardia

Maledetto Coronavirus che ha interrotto il dialogo, la tenerezza di un rapporto speciale, insostituibile, quello tra nonno e nipote, tra esperienza e stupore, tra saggezza e incanto. Quel maledetto virus ha spezzato la vita, ha privato la crescita consapevole di tanti bambini che affidavano ai nonni la scperta della vita, mano nella mano, con tenerezza. Oggi si festeggiano i nonni, con i colori, i sapori, le ombre, le luci, tutta la tavolozza sociale e personale a cui la memoria e il cuore sa attingere. Si riconosce il ruolo che essi rivestono nella nostra società ove rappresentano: un importante punto di riferimento, una risorsa di grande valore, .  un concreto ed indispensabile aiuto nell’educazione dei giovani all’interno delle famiglie di appartenenza

Sono festeggiati il 2 ottobre, nel giorno che la Chiesa Cattolica dedica agli Angeli Custodi.  In Lombardia ci sono oltre due milioni e mezzo di over 65, il 40% dei quali fa il nonno “a tempo pieno”.. Il primo impulso alla sua istituzione lo si deve alla nostra regione: nel 2004 fu infatti la Lombardia con l’approvazione di una apposita legge a lanciare come giorno di celebrazione dei nonni la data del 2 ottobre, in concomitanza con la liturgia ecclesiastica della Festa degli Angeli Custodi.

Anche quest’anno, sia pure con i limiti imposti dalla situazione legata all’emergenza Covid-19, il Pirellone non rinuncerà a “ringraziare” i nonni lombardi con uno spettacolo che si terrà domenica 4 ottobre all’Auditorium Gaber (ore 16) e sarà trasmesso in diretta streaming sulla pagina facebook del Consiglio Regionale.

Protagonisti saranno gli attori del gruppo culturale folkloristico “I Contadini della Brianza” con la loro celebre poetessa Mariuccia Brivio. Un gruppo nato quasi quindici anni fa nel Comune comasco di Albavilla con l’obiettivo di rievocare usi e costumi del passato attraverso canti, balli, poesie, barzellette, animazioni e scene tratte dal lavoro nei campi.
Lo spettacolo “Una giurnada di tempindree” durerà circa un’ora e mezza e proporrà, in un’atmosfera di allegria e sana baldoria, racconti semplici e genuini, momenti di vita tradizionale nelle campagne, nelle vecchie osterie, nelle spoglie abitazioni con donne impegnate nei più svariati lavori. Un quadro di arti e mestieri della Brianza del primo Novecento da tramandare ai più giovani.

Il ricordo e l’omaggio vanno ai “martiri” del Coronavirus.

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