Gli agenti del Corpo Polizia Locale di Milano – Nucleo contrasto stupefacenti coinvolti nel servizio trasmesso giovedì scorso dal programma televisivo “Le Iene” affermano attraverso il loro avvocato “l’infondatezza delle gravi insinuazioni formulate sul loro conto dal personaggio televisivo Luigi Pelazza” e rispetto alla decisione del loro trasferimento ad altri incarichi presa dal Comune di Milano spiegano che “non ha carattere sanzionatorio ma che tale scelta è stata adottata per tutelare la loro sicurezza, messa a repentaglio dalla improvvida diffusione di immagini che li ritraevano impegnati in operazioni di polizia giudiziaria”.
Sul caso, la procura di Milano ha avviato un’indagine. Secondo il servizio delle “Iene” gli agenti avrebbero cercato un accordo con un pusher, già condannato a 6 anni di carcere, per spartirsi con lui droga e soldi sequestrati ad altri spacciatori. Il fascicolo di indagine è stato affidato a un magistrato del dipartimento anticorruzione e reati contro la pubblica amministrazione diretto dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli.
Secondo la ricostruzione del programma di Mediaset, un ex spacciatore avrebbe rivelato di essere stato contattato all’uscita dal carcere da due ‘ghisa’ del nucleo antidroga della Polizia Locale che gli avrebbero proposto di segnalargli qualcuno che spacciava grandi quantità di stupefacenti per arrestarlo e intascare così parte della droga e dei soldi da porre sotto sequestro. Come contropartita il pusher “complice” degli agenti avrebbe ottenuto una ricompensa in denaro. Così è scattata la “trappola” delle “Iene” che avrebbero organizzato una finta consegna di droga e incastrare i ghisa infedeli.
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