Primi esiti dai tamponi sugli ospiti delle strutture ASP IMMeS e Pio Albergo Trivulzio, sui 574 ospiti delle rsa (352 al Pat, 64 in Principessa Jolanda e 158 all’Istituto Frisia di Merate) solo una persona e’ risultata positiva (si trovava già in isolamento); sui 141 pazienti ricoverati nelle Cure Intermedie (126 al Pat e 15 all’Istituto Frisia di Merate) sono stati effettuati 223 tamponi da cui sono risultati positivi undici pazienti e sono stati già trasferiti in strutture ospedaliere dedicate; su 12 minori ospiti in una Comunità per minori, sottoposta a tampone a seguito di contact tracing, per via di un contatto stretto con familiare residente in Francia, sono stati rilevati due casi di positività asintomatica. Sottoposti a screening anche i 475 dipendenti (360 al Pat, 6 in Principessa Jolanda, 102 all’Istituto Frisia di Merate e 7 in una Comunità per minori): al Pat sono risultati positivi 3 dipendenti; a Merate sono risultati positivi 2 dipendenti; nella Comunità per minori è risultato positivo un operatore.
“Ancora una volta la situazione del Pio Albergo Trivulzio, come quella di altre Rsa lombarde, è direttamente influenzata dall’ampia diffusione del coronavirus nella comunità – ha dichiarato Fabrizio Pregliasco, consulente tecnico-scientifico dell’ASP IMMeS e PAT. Non esiste il rischio zero: il virus circola e l’averlo scoperto e isolato fra pazienti e dipendenti dell’istituto, prevalentemente asintomatici, dimostra la grande azione di controllo e verifica continua messa in atto dal Pat, dove l’unico ospite di RSA il cui tampone è risultato positivo si trovava già in isolamento”.
Chiusi già dal 9 ottobre gli accessi ai parenti e ai pazienti inviati dagli ospedali alle Cure Intermedie per la riabilitazione, al fine di garantire la comunicazione con i familiari, proseguono il servizio delle videochiamate, il progetto chiamata proattiva e il servizio di chiamata di aggiornamento delle condizioni cliniche di ospiti e pazienti. (mianews)
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