L’intera area metropolitana di Milano ‘zona rossa’? Conte sta pensando

Milano

Zone rosse, limitazione dello spostamento tra Regioni e chiusura di alcune attività nelle aree dove più si è impennata la curva dei contagi. Sono queste le nuove misure che il governo potrebbe prendere nelle prossime ore per provare a piegare la curva del Covid-19. Il piano è partire dalle città metropolitane. Milano Napoli, ma anche BolognaTorino Roma sono le «osservate speciali», che rischiano di finire in lockdown. Il fronte del rigore nel governo si rafforza sull’onda dei numeri (qui l’ultimo monitoraggio dell’Iss, qui il bollettino più recente) e spinge per fermare anche le scuole e sospendere le lezioni in presenza in tutta Italia, anche per elementari e medie. «A difendere la scuola è rimasta solo Lucia Azzolina», è il commento sconsolato di un esponente del M5S al termine del vertice serale a Palazzo Chigi.

Il rischio lockdown                                               

Con i dati preoccupanti del monitoraggio settimanale anche la prospettiva del lockdown nazionale, la più estrema e temuta, è tornata sul tavolo. In Parlamento gira con forza la voce che già lunedì l’Italia potrebbe trovarsi «come la Francia», tutto chiuso o quasi…..

Con la crescita esponenziale dei contagi il consenso di Conte continua a calare e il premier, dopo il pressing delle opposizioni e ancor più dei partiti che lo sostengono, ha deciso di condividere scelte e responsabilità. Ha chiesto ai presidenti di Camera e Senato, Fico e Casellati, di individuare «in piena autonomia» una sede e le modalità per avviare un confronto costante con il Parlamento. Insomma, per la prima volta accetta di informare periodicamente i gruppi di maggioranza e opposizione, in vista di nuovi Dpcm. Una mossa che risponde alle critiche sulla scarsa condivisione delle decisioni e rivela la preoccupazione per la tenuta della maggioranza. Mercoledì il premier farà il punto in Aula sulla corsa del Covid-19 e le sue comunicazioni saranno messe ai voti, quindi un nuovo Dpcm prima di quella data sarebbe uno schiaffo al Parlamento.

Milano e le altre città

Fermare solo il capoluogo lombardo non viene ritenuto sufficiente. Il governo tratta con il Pirellone e con il sindaco Sala per il blocco dell’area metropolitana dove ci sono migliaia di nuovi contagiati e ospedali in grave affanno, in alcuni casi a rischio collasso. Il «cinturamento», con il divieto di spostamento per i cittadini e il blocco di tutte le attività ad esclusione di quelle essenziali, diventerebbe operativo già da lunedì….

Chiudere o no tutte le scuole

Conte ha riunito i capi delegazione e ora deve scegliere se chiudere o no tutte le scuole. Speranza ha mostrato uno studio di Lancet sul rischio di contagio tra i banchi e il dem Franceschini ha stupito la delegazione 5 Stelle quando ha detto che «la scuola non è mica un altro pianeta» rispetto agli altri settori. La ministra Azzolina si è trovata quasi sola a difendere la tesi che la scuola deve restare aperta, su modello di Francia e Germania. «Si chiude solo su dati scientifici certi», hanno detto le ministre di Italia viva. (Corriere Sera)

Saranno interrotti gli spostamenti tra Regioni. Insomma, lockdown dal 2 novembre in molte delle metropoli italiane (la seconda data presa in considerazione è il 9 novembre, nella speranza che in una settimana il quadro muti in positivo).

Il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina non vuole chiudere le scuole, sul modello del lockdown francese, ma sembra da sola  nel governo a difendere questa opposizione. È prevista per oggi una nuova riunione tra il premier Giuseppe Conte e i capidelegazione di maggioranza. Si apprende da fonti di Italia Viva. Una riunione, si specifica, “per capire quali scelte definitive prendere su scuola”. Le stesse fonti sottolineano che !Iv ha stigmatizzato la scelta di concedere alle regioni di andare avanti in ordine sparso suile chiusure scolastiche”.  Il Pd si muove con assoluta prudenza dopo aver fatto della scuola uno dei cavalli di battaglia per le aperture in sicurezza. Ma tra i Dem si fa spazio anche la linea del rigore, sostenuta dagli esperti e dal ministro della Salute Roberto Speranza. Il governo ha  una manciata di giorni per decidere e Conte resta fermo sulla sua linea di attendere, prima di ogni decisione, la verifica degli eventuali effetti del Dpcm. Ma, intanto, il virus corre e torna a scatenare le fughe in avanti delle Regioni. (Libero)

La situazione è «molto grave ovunque» con rischio di criticità importanti a breve termine in numerose Regioni, secondo l’Istituto Superiore della Sanità. Per questo la raccomandazione è quella di «evitare contatti e stare a casa il più possibile». Questo mentre è record di tamponi in 24 ore: 215.085 test in tutta Italia dove in terapia intensiva ci sono 1.746 persone.Per la situazione critica di Milano il Governo starebbe ipotizzando un lockdown per la città capoluogo e l’intera area metropolitana: un accordo che sarà preso con la Regione e il Comune. Il piano è partire dalle città metropolitane. Milano e Napoli, ma anche Bologna, Torino e Roma sono quelle più critiche mentre tra le ipotesi c’è anche l’idea di richiudere le scuole e sospendere le lezioni in presenza in tutta Italia, anche per elementari e medie. (L’Eco di Bergamo)

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