Si va al Cimitero, soprattutto oggi 2 novembre, con un groviglio di ricordi, memoria di un tempo in cui si è riso o pianto, ma con amore. E quell’andare a far visita a chi non c’è più è una lacrima di tristezza e di rispetto. A maggior ragione sono luoghi da rispettare, da venerare, da accarezzare con la bellezza dei fiori. Per dire che l’insensibilità del Comune è ingiustificabile: i cimiteri di Milano sono sciatti, immersi nel degrado, senza manutenzione. La Piramide del Cimitero Maggiore di Milano (secondo un reportage di Libero) non ha smesso negli anni di far innervosire chi va a far visita ai propri defunti. La struttura a gradoni da lontano è così luminosa che sembra nuova. Il merito è tutto del marmo con cui è costruita perché avvicinandosi in realtà il materiale risulta molto danneggiato: le scalinate sono rovinate dall’umido e dall’acqua che colano dall’alto, rese giallognole e verdastre dalla vegetazione che cresce indisturbata tra un gradino e l’altro…«Quando piove diventa un acquitrino, bisogna fare una gimkana per evitare le pozzanghere», spiega l’anziana, «e poi gli ascensori non funzionano mai». E gli stessi ispettori in una visita anni fa a cui non c’è stato seguito avevano anche fatto trapelare una risposta: «Cattiva progettazione, infiltrazioni d’acqua, cedimenti strutturali. La manutenzione dell’edificio è insufficiente, la pulizia scadente, sulle terrazze crescono piante infestanti».
Al cimitero di Lambrate il Consigliere del Municipio 3 (F.I) Marco Cagnolati, osservava il 12 settembre scorso “Intendiamoci, le nutrie non sono una novità, anzi, ci sono sempre state ma probabilmente proprio a causa della mancanza di seri controlli e provvedimenti in merito all’eradicazione di questo problema. A causa di ciò chi si reca a pregare per i propri defunti non può più farlo in serenità vedendosi la tomba del proprio amico o familiare ricoperta di feci oppure usata come vera e propria tana. Stessa cosa accade ai piccoli frequentatori, molto spesso bambini, all’interno dei giardini del Parco Lambro e dei quartieri limitrofi (spesso fin all’interno degli spazi condominiali dei condomini circostanti) e purtroppo in più occasioni questi roditori si sono dimostrati aggressivi nei confronti di chi, inavvertitamente, si dovesse avvicinare troppo alla loro tane”.
Si va al Cimitero e si dovrebbe andare in sicurezza e in armonia logistica. E oggi non dimentichiamo i morti del Coronavirus abbandonati, non identificati e mai richiesti dai famigliari. Si tratta del campo 87, al cimitero Maggiore di Milano, che accoglie le salme delle vittime. E il campo 87 diventi un giardino di partecipazione.
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Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano