Immigrazione: fanatici, clandestini, positivi, balordi. E’ il fallimento dell’accoglienza di sinistra

Attualità

Il Papa emerito Ratzinger parlava del “Diritto a non emigrare”, ma era l’utopia di un popolo che ha preso coscienza e risolto i mille problemi dell’immigrazione. E non è sicuramente l’accoglienza indiscriminata pietistica, falsamente aperta ad una migrazione di massa, che si presenta come metodo migliore. L’attualità ci racconta di sbarchi senza fine, di focolai infettivi nei Centri, di fanatici jidahisti che organizzano strategie di morte, di clandestini con precedenti penali e ovviamente di rifugiati disperati a cui non si dovrebbe mai negare umanità, comprensione, lavoro. I porti aperti a chiunque segnalano l’incapacità del Governo di fare una politica equilibrata, lo squallore decisionale di una ministra che obbedisce al PD, attenendosi al politicamente operandi corretto della sinistra. Sbarcano e il loro sberleffo, e spesso disprezzo, sono le rivolte, le aggressioni, il muoversi a prescindere…Soprattutto, dove vanno i migranti positivi?

“Molti gestori del terzo settore – rimarcano ActionAid e Openopolis – hanno deciso di non rispondere al bando per il sistema di accoglienza prefettizio”. Questo dimostra le difficoltà insite nella strategia dell’attuale governo….i grandi centri sono diventati terreno fertile per il contagio. In un momento di emergenza sanitaria le criticità delle grandi strutture sono emerse con forza”. Del resto di episodi di rivolte all’interno di centri dove poi è emersa la presenza di migranti positivi al coronavirus, soprattutto negli ultimi mesi, ne sono stati segnalati parecchi.”  (Report di ActionAid e Openopolis ripreso da Salvatore Dama su Libero) Lo stesso report certifica “Il sistema di accoglienza italiano è carente, insufficiente e non in grado di sopperire alle attuali esigenze. Per di più, i centri di accoglienza hanno l’aspetto di vere e proprie bombe sociali e sanitarie, luoghi in cui il contagio da coronavirus può correre più facilmente.”

Mons. Massimo Camisasca, interrogato da Nicola Porro sul problema ha dichiarato “Dobbiamo capire che siamo in presenza di un mercato di uomini, donne e bambini venduti, rivenduti e portati in Libia. Servono pertanto corridoi umanitari per portare via queste persone dai loro paesi, allo stremo per guerre, lotte tribali o motivi politici. La responsabilità dell’accoglienza però non può essere accollata solo ad alcuni paesi come Grecia Italia e Spagna: in questo – ha evidenziato –  l’Europa è stata vergognosa, tante promesse crollate il giorno dopo. E’ necessario accogliere, ridistribuire e fare percorsi di accoglienza, dove si può, perché non è sano e non è cristiano accogliere e poi abbandonare.”

Un fermo ed esplicito invito per Sala e Sinistra tutta.

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