I passi in avanti fatti negli ultimi anni nel campo della tecnologia sono tanti. I nostri computer, ad esempio, si sono trasformati fino a diventare sempre più efficienti anche in campo lavorativo. D’altronde il tempo trascorso da quando è stata utilizzata per la prima volta la parola Computer è davvero tanto. In realtà il Computer non è “un’invenzione”, ma il risultato di un lungo processo umano a cui hanno contribuito diverse branche della scienza, a volte apparentemente anche molto lontane, ma che si sono rivelate poi determinanti nel formare quella complessa macchina che oggi noi chiamiamo Computer. Il meraviglioso cammino del computer è iniziato quando la necessità di compiere calcoli sempre più complessi spinse gli antichi Egizi e gli Assiro-Babilonesi ad operare con scritture alquanto complesse quali i geroglifici e le scritture cuneiformi e quindi, per sveltire ed automatizzare i calcoli ad inventare l’Abaco, oggi ancora in uso in certe zone del globo.
La storia del Personal Computer, di quel congegno che ormai è entrato nelle case di tutti, basa la sua filosofia sul “concetto di Neumann”, appunto concepito da John von Neumann nel 1940. Questo scienziato intuì la possibilità di creare una macchina in cui “il programma è memorizzato” nella macchina stessa, aprendo la strada allo sviluppo del moderno Computer iniziata con Eniac.
Così si chiamava il primo Computer elettronico, un gigantesco sistema realizzato nel 1946 e che, con le sue 18.000 valvole, occupava uno spazio pari ad una grande palestra ed è tutt’oggi insuperato in dimensioni fisiche.
Nell’agosto 1981 IBM annunciò al mondo il suo primo PC, un prodotto che non aveva nulla di geniale, era in fondo un assemblato di parti esistenti quali la CPU Intel, il sistema operativo Microsoft ecc. Per la prima volta la grande IBM annunciava un prodottino che non aveva richiesto alcun sostanziale investimento tecnologico, che era stato messo assieme in tempi record da un gruppetto di giovani tecnici in una lontana e piccola divisione IBM in Florida, ma che segnava l’inizio di una rivoluzione secolare per il Computer.
I computer oggi
I computer che conosciamo oggi sono molto diversi da quelli realizzati in passato. Merito, ovviamente, dell’evoluzione tecnologica che ha continuato il suo cammino portando le nuove tecnologie a livelli clamorosi. Basti pensare all’utilizzo quotidiano dei computer in ambito lavorativo, ma anche per quanto riguarda lo svago con la possibilità di guardare film e serie tv oppure di giocare ai vari giochi, compresi quelli di nicchia presenti negli online casino.
Col tempo, poi, sono nati i supercomputer per attività molto più difficili da portare avanti. I supercomputer, infatti, nascono per la cosiddetta “elaborazione parallela”. Detta in parole molto semplici, un supercomputer in realtà è formato da tanti computer normali che lavorano “in parallelo “sugli stessi dati. Quindi la potenza di ogni computer viene moltiplicata per il numero di computer installati dentro il supercomputer. Da ciò deriva la particolarissima architettura di questi mostri da calcolo: delle lunghissime file di armadi, dentro i quali si trovano i computer veri e propri ma “nudi” (cioè senza il case che di norma ricopre i nostri desktop) e montati su dei cosiddetti rack. Sembrano dei vassoi, su cui sono montati scheda madre, processore, RAM, unità disco, alimentatore e tutte le altre componenti hardware. Ogni rack è collegato a tutti gli altri e la sua potenza si somma a quella degli altri “vassoi” creando, appunto, un unico supercomputer dalle prestazioni eccezionali.
Gli smartphone
Anche gli smartphone hanno attraversato una fase di profondo cambiamento. Solo qualche tempo fa ci ritrovavamo a pigiare tastini su porzioni molto piccole di display mentre oggi scorgiamo già i primi dispositivi pieghevoli, che promettono di far compiere un balzo in avanti importante alla tecnologia. In modo particolare, l’ultimo decennio ha visto segnare passi importanti sia verso l’uso dello smartphone come strumento a tutto tondo, per gestire molta, se non nella sua totalità, la vita quotidiana personale e lavorativa che nelle particolari innovazioni tecniche di cui si è mano a mano dotato.
Gli smartphone sono diventati sempre più utilizzati nel tempo, con oltre il 76% della popolazione italiana adulta che, secondo il report Digital 2019 condotto da We Are Social e Hootsuite, ne possiede uno, mentre il 97% ha un telefonino nell’accezione più ampia del termine (dunque anche “non smart”). Con una domanda così grande, non c’è da meravigliarsi che i marchi se ne escano ogni anno con nuovi modelli: è l’unico modo per rimanere competitivi. In un mercato dominato da pochi brand (Samsung, Huawei e Apple in testa), decine di esemplari si perdono ogni giorno nella fascia medio-bassa del settore mentre altri, dopo un periodo di popolarità, cadono nel dimenticatoio.
Milano Post è edito dalla Società Editoriale Nuova Milano Post S.r.l.s , con sede in via Giambellino, 60-20147 Milano.
C.F/P.IVA 9296810964 R.E.A. MI – 2081845