Il centrodestra vota compatto SI’ allo scostamento di bilancio per il bene dell’Italia

Attualità

Il centrodestra vota in maniera compatta e dice sì allo scostamento: la Camera ha approvato la risoluzione della maggioranza con 552 sì; gli astenuti sono stati 6 mentre non si è registrato nessun voto contrario….In particolare sono state accolte due proposte di Forza Italia: più risorse per 2 milioni di autonomi e professionisti e il cosiddetto semestre bianco. A questo punto la posizione dei forzisti è indipendente da quella degli alleati della coalizione. Alla fine anche Lega e Fratelli d’Italia si sono accodati all’ok. Dagli ambienti del Carroccio e del partito di Giorgia Meloni si continuava a ripetere: “Stiamo lavorando, siamo in attesa che il governo ci dica cosa intende fare. Siamo pronti a votare sì, come correttamente spiegato da Berlusconi sulla base di un documento informale del governo che accoglieva le nostre proposte, ma attendiamo che l’esecutivo presenti il testo definitivo”. (Il Giornale)

Niente alibi al governo di Giuseppe Conte. Il Parlamento vota compatto il quinto scostamento di bilancio da 8 miliardi, anche con il Sì del centrodestra unito. All’annuncio di voto favorevole di Silvio Berlusconi e Forza Italia, è arrivato anche il via libera di Matteo Salvini e Giorgia Meloni, che hanno però atteso fino all’ultimo per vedere il testo del governo. Il primo a esultare nel centrodestra è il forzista Renato Brunetta: “Con il voto unanime al quinto scostamento oggi la Camera rappresenta l’Italia unita e coesa contro la pandemia. Una bella pagina della storia”. (Libero)

Chapeau dagli avversari (huff.Post)

“Una scelta di responsabilità di Berlusconi che ha politicamente costretto le altre forze di centrodestra a cambiare linea e ad adeguarsi. Chapeau”. (Dario Franceschini)

“L’Italia che si unisce sulle cose da fare in questa drammatica emergenza è una buona notizia. Abbiamo combattuto per questo obiettivo ora raggiunto. Adesso sconfiggiamo il Covid: ridiamo fiducia e speranza alle persone”. (Nicola Zingaretti)

Auspico che questo clima di confronto e di dialogo possa accompagnare anche i prossimi, delicati passaggi che dovremo affrontare per uscire da questo periodo di emergenza” (Conte)

1 thought on “Il centrodestra vota compatto SI’ allo scostamento di bilancio per il bene dell’Italia

  1. Come ho già dichiarato in TV, il Coronavirus e le conseguenti restrizioni personali e chiusure commerciali hanno cambiato le prospettive economiche in Europa e in Italia. A Luglio 2020 la Commissione Europea aveva previsto dopo una caduta dell’8% del PIL nel 2020 nella Zona euro e per il 2021 aveva ipotizzato una risalita del +6,1%. Purtroppo, dopo il forte rimbalzo del terzo trimestre, in questi ultimi tre mesi del 2020 il PIL della Zona euro scenderà dell’8% e si prevede inchiodato allo 0% nel primo trimestre del 2021. Ecco allora che nelle sue previsioni attuali la Commissione Europea mantiene attorno al -8% la riduzione di PIL per il 2020, ma riduce al 4% e al 3% la previsione di crescita per il 2021 e il 2022. Per l’Italia la Commissione Europea prevede una riduzione del PIL al -10% per il 2020 e una ripresa al +4% per il 2021 e al +2,8% per il 2022. L’ Italia dovrebbe quindi recuperare il livello di PIL del 2019 nel 2024, circa un anno dopo la media dell’area euro. La Nadef, il Documento Programmatico di Bilancio e la bozza di legge di stabilità(ex legge Finanziaria)per il 2021 si basano su previsioni del Governo Conte ancora più ottimistiche e oggi inattendibili e irraggiungibili. La caduta del PIL del 2020 è indicata nel -9% e soprattutto la ripresa del 2021 è data al +6%. Il debito pubblico in rapporto al PIL è previsto scendere dal 158% del 2020 al 153% nel 2022. Ma ipotizzando la continuazione di alcune misure restrittive nei primi mesi del 2021, il PIL continuerebbe a scendere e l’andamento della pandemia migliorerebbe solo nei mesi estivi. L’ attività economica riprenderebbe nel secondo trimestre del 2021 e il riavvicinamento alla situazione pre-crisi sarebbe più lento. Il riacutizzarsi della crisi da Covid 19 sarebbe seguito da analoghi se non peggiori sviluppi in altri Paesi, gli Stati Uniti, l’Inghilterra, la Francia, la Spagna, la Germania, ecc. L’ economia italiana sarebbe pertanto impattata anche attraverso minori esportazioni di beni e servizi. L’ impatto complessivo dei fattori nazionali e internazionali legati allo scenario di rischio pandemico porterebbe la previsione annuale di caduta del PIL per il 2020 dal -9% al -10,5%. La crescita del PIL nel 2021 si fermerebbe all’1,8% contro il 5,1% di tendenziale e il 6% del Documento Programmatico di Bilancio. Dal punto di vista della finanza pubblica il deficit dell’Italia sarebbe pari a circa l’11,5% nel 2020 e al 7,8% nel 2021, il rapporto debito/PIL andrebbe a un livello superiore di oltre quattro punti percentuali in confronto al tendenziale. Queste valutazioni non includono il possibile impatto sul saldo di Bilancio e sul debito di eventuali interventi aggiuntivi che si rendessero necessari nello scenario di forte recrudescenza della pandemia in Italia. Purtroppo i dati e le decisioni recenti dicono che lo scenario di rischio è diventato oggi lo scenario di base. Al di là dei singoli numeri, ciò che conta oggi è prendere subito atto che la continuazione in maniera forte del Coronavirus ha cambiato radicalmente la situazione economica. Cosa debbono fare quindi l’Europa e l’Italia? La Banca centrale europea dovrebbe annunciare subito un prolungamento e un rafforzamento del quantitative easing, confermando il whatever it takes di Mario Draghi. Adesso occorre un whatever it takes in politica di bilancio. Ma l’Europa non ha un Bilancio federale. Certo si è proposto il Recovery Plan a sostegno dei bilanci nazionali, ma quelle risorse saranno disponibili solo nella seconda metà del 2021. L’ Europa dovrebbe allora decidere subito di anticipare a Gennaio 2021 almeno il 20% di quelle risorse e magari cominciando con i grant, cioè i trasferimenti a fondo perduto. E l’Italia? Intanto si dovrebbe non ripetere la presa in giro dei ristori alle imprese indicando 2,5 miliardi di euro di sussidi a fronte di perdite di fatturato di oltre 30 miliardi di euro. Poi il Governo Conte dovrebbe riscrivere la legge di stabilità, prendendo atto di quanto scritto nella Nadef in termini di scenario di crisi diventato di base e varando una Manovra finanziaria per il 2021 di 100 miliardi di euro e non di 30 miliardi di euro come annunciato nel Documento Programmatico di Bilancio già inviato alla Commissione Europea. Questi debbono contenere 30 miliardi di euro di investimenti pubblici, 30 miliardi di euro per la sanità, 20 miliardi di euro per le scuole e 20 miliardi di euro per i trasporti pubblici. Come già indicato nel Documento Programmatico di Bilancio, 25 miliardi di euro sarebbero raccolti direttamente sui mercati. Per gli altri, 36 miliardi di euro devono venire dal Mes, il Meccanismo europeo di stabilità, 20 miliardi di euro dal Sure e 20 miliardi di euro dal Recovery Fund. Rammento che il Sure è un nuovo strumento europeo di sostegno temporaneo per attenuare i rischi di disoccupazione in un’emergenza, è pensato per aiutare a proteggere i posti di lavoro e i lavoratori che risentono di questa tremenda pandemia e fornirà assistenza finanziaria per un totale di 100 miliardi di euro sotto forma di prestiti, concessi dall’Unione Europea agli Stati membri a condizioni favorevoli. I prestiti aiuteranno gli Stati membri dell’Unione Europea ad affrontare aumenti repentini della spesa pubblica per il mantenimento dell’occupazione. La vera sfida non sta però nelle risorse disponibili quanto piuttosto nella capacità di approvare subito una vera strategia di attacco con progetti concreti e definiti nei modi e nei tempi. Su questa strategia occorre il consenso di tutta la politica, delle parti sociali, di tutte le forze produttive e della società civile.

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