Colombo Clerici: evitare che si fermi il volano di Milano e del Paese
“La pandemia continua a colpire pesantemente Milano che tuttavia manifesta una grande capacità di resilienza come dimostra il fervore del comparto edilizio. Una capacità secolare dovuta alla sua cultura giansenista che Giorgio Rumi riassumeva in religiosità – intesa come insieme di valori – famiglia, laboriosità: in un unico termine, milanesità. L’immagine di Milano in Italia, in Europa, nel mondo non è soltanto quella di essere il volano economico del Paese ma anche, e soprattutto, culturale. La cultura è un grande fattore di attrattività della città globale che va adeguatamente comunicata al fine di rilanciare quell’attrattività condizione fondamentale per la competitività sul piano internazionale. I migliori messaggeri sono i turisti internazionali – il 60/70 per cento di chi visita la città – che non solo apportano benefici immediati e diretti in termini commerciali (shopping, alberghi, ristorazione) ma nei loro Paesi promuovono l’attenzione verso Milano dei grandi investitori descrivendone la qualità di vita, il fascino discreto di ‘città museo a cielo aperto’, con opere d’arte diffuse ovunque, talvolta celate; con i suoi palazzi storici – dei quali purtroppo soltanto un centinaio su 730 sono rimasti in piedi dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale – e i suoi straordinari edifici moderni. Di città in cui la stessa atmosfera che si respira attraversandola, la mentalità, lo stile di vita, e la attualità della sua funzionalità sono motivi di emozionI e di fascino. “ Così Achille Colombo Clerici, presidente di Assoedilizia, intervenendo al convegno “Quale rilancio internazionale della Milano culturale?” organizzato in streaming da Milano Vapore, presieduto da Giampaolo Berni Ferretti. Con Colombo Clerici relatori Sissa Caccia Dominioni, storica d’arte; Fulvio Irace, professore di Storia dell’architettura e del design al Politecnico di Milano; Maria Grazia Mazzocchi, presidente di Museo City; James M. Bradburne, direttore generale della Pinacoteca di Brera e della Biblioteca Braidense; Carmelo Ferraro, presidente del Comitato scientifico di Milano Vapore; Moderatrice Fausta Chiesa, giornalista Corriere della Sera.
Berni Ferretti ha presentato l’iniziativa: “Milano deve fare quotidianamente una sintesi tra la sua vocazione Mitteleuropea, la sua vocazione di città francese e la sua collocazione in Italia. E’ la Milano della Scala, del Piccolo, della Pinacoteca di Brera, dell’Ambrosiana, dei suoi Musei, dei suoi teatri, ma anche la Milano della Fondazione Prada, del Museo di Armani, del Museo delle Culture e di tutte le sue settimane tematiche. In particolare la Pinacoteca, Il Politecnico ed Assoedilizia rappresentano e sono un chiaro richiamo a questa Milano, che da sempre è sede di attività e luogo d’incontro anche internazionale, per scambi tra le diverse culture ed esperienze nei campi del tempo libero, del design e di tutto ciò che è avanguardia e sperimentazione culturale a livello europeo”. Bradburne: “La chiusura fisica dei musei non deve limitarne il ruolo di nostra grande casa che ci accoglie per tutta la vita, di crogiolo di culture diverse, senza barriere materiali o ideologiche, diffuso in centro come in periferia. Era la convinzione, ben cinquant’anni fa, di Russoli propugnatore della Grande Brera ‘Pensare al museo come piattaforma della nostra cittadinanza’. La tecnologia ce lo consente permettendo visite online. Brera sta facendo questo con una serie di iniziative.” Sono riassunte nel progetto BreraPlus tramite il sito web del museo, che vanno ad affiancarsi alla tradizionale visita. Ad aspettare gli appassionati di arte e di cultura ci sono infatti programmi speciali, concerti, documentari ed eventi in diretta streaming. “Fare cultura – ha concluso – è anche fare comunità.” Di grande interesse i successivi interventi che hanno richiamato l’attenzione, in particolare, sul Salone del Mobile – il più importante al mondo – e sul Fuorisalone che porta cultura in ogni angolo della città. Si è parlato dei molti musei meno noti ma non per questo meno validi per trasmissione di conoscenza: educando, come ha affermato Ferraro, alla curiosità e al sapere.
Benito Sicchiero
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