Siamo medici di medicina generale additati come coloro che non collaborano, che non vogliono fare i tamponi, che non fanno i vaccini, che vogliono guadagnare lavorando poche ore al giorno colpevoli di non effettuare visite domiciliari in assenza dei DPI (dispositivi di protezione) fornitici in ritardo, motivo per cui numerosi nostri colleghi ed amici sono morti. Ci accusano di non voler fare i vaccini antiinfluenzali, ma anche i colleghi che vogliono farli non ne hanno la possibilità perchè comunque non ci sono abbastanza vaccini, malgrado ne avessimo fatto richiesta con largo anticipo (non capiamo come mai enti ed ospedali privati ne siano forniti e li somministrino a prezzi elevati). Dall’inizio della pandemia abbiamo fatto quanto in nostro potere per assistere i nostri pazienti, lavorando con i pochi mezzi a nostra disposizione. Lavoriamo su otto piattaforme digitali diverse (SISS – ASSISTANTRL – INPS – INAIL – Fascicolo Sanitario Elettronico – ATS – nCOV – ARIA/Accure), spesso malfunzionanti scrivendo e riscrivendo più volte gli stessi dati, con enorme dispendio di tempo, nessun altro operatore della sanità fa altrettanto. Ogni giorno lottiamo con i numerosi disservizi informatici, alcuni segnalati da anni e mai risolti altri più recenti. Siamo costretti ad impiegare molto del nostro tempo nel trascrivere ricette e prestazioni che dovrebbero essere fatte da chi suggerisce l’ulteriore approfondimento diagnostico, tempo che potrebbe essere utilizzato maggiormente nelle visite ai pazienti. La burocrazia in cui anneghiamo è la coperta dei malanni della sanità, ma noi non possiamo curarli, vogliamo poter lavorare sempre e bene, non crediamo che sia una richiesta impossibile. Si parla tanto oggi di medicina del territorio abbandonata, assente, ma sono solo parole usate da chi con opinioni sempre diverse oggi propone le “ricette giuste“ sempre senza consultare gli operatori sul campo. Non tutti sanno che i medici di famiglia sono liberi professionisti convenzionati con il Servizio sanitario nazionale con i doveri della dipendenza e nessun diritto (ferie, malattia, TFR, assicurazioni, studi e relativi costi tutti a nostro carico). Il servizio che offriamo non è abbastanza importante per la cittadinanza? Non abbiamo potere decisionale, ma se non ci siamo per la sanità del territorio non ci sarà un futuro.
Amerigo Pelizzola MMG Milano, Dario Giovanni Gioselli MMG Milano, Piero Mita MMG Milano, Karen Toussoun MMG Milano, Roberto Scarano MMG Milano, Marco Zambelli MMG Milano, Maurizio Borgna MMG Milano, Serena De Prisco MMG Milano, Renato Mattina MMG Milano, Carlo Arrigoni MMG Milano, Elena Vitali MMG Milano, Luca Musso MMG Milano, Monica Claudia Belicchi MMG Milano, Maria Pia Caraceni MMG Milano, Giorgio Fondrini MMG S.Donato M.se, Mariastella Cavallaro MMG Milano, Valerio Marziale MMG Milano, Patrizia Rodriguez MMG Milano, Luca Vezzoni MMG Milano, Filiberto Mattina MMG Milano, Pierantonio Pavan MMG Milano, Gianni Pavoni MMG Milano, Andrea Mangiagalli MMG Pioltello, Tiziana Danesi MMG Milano, Elena Villa MMG Melzo, Mara Fasani MMG S.Giuliano M.se, Giacomo Passalacqua MMG Cassano d’Adda, Massimo Coloru MMG Milano, Dario Lisciandrano MMG Segrate, Alberto Cefalo MMG Milano, Maurizio Laffranchi MMG Milano, Anna Maria Vittoria Mauro MMG Cernusco S.N.
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Sono d’accordo con quello che avete pubblicato e come collega di MMG vi sono vicina. Purtroppo non siamo tutelati da nessuno. Nemmeno dai sindacati che sarebbero pagati per questo! È assolutamente necessario cambiare strategia oppure……paese.
Non essendo dipedenti i nostri sindacati somo solo consultivi. Facile scaricarre su una categoria senza tutele. Meno lementele piu’ querele