Ti sei ammalato di Coronavirus, ma prima hai rifiutato il vaccino? A San Marino dovrai pagare le spese di tasca tua. Per ora è solo una proposta del segretario di Stato Roberto Ciavatta, su cui il governo sammarinese, il Congresso di Stato, sta ragionando e prenderà in breve tempo una decisione. E il nostro paese in casi analoghi avrà la tentazione di fare altrettanto, dato che anche da noi il vaccino sarà gratuito ma non obbligatorio?
La proposta di San Marino ricalca, seppur in modo diverso, una proposta fatta in Svizzera qualche mese fa, quella cioè di dare la precedenza nelle terapie intensive ai non negazionisti. I negazionisti quindi vi accederanno quando ci sarà posto.
“Gli esperti della commissione vaccini dell’Istituto di sicurezza sociale, si sono detti d’accordo – ha spiegato il ministro Ciavatta – Il vaccino a San Marino sarà gratuito e disponibile per la popolazione e qualora si decida di non sottoporsi per scelta e non perché si fa parte di categorie escluse, come ad esempio gli allergici o per altri motivi sanitari, allora si dovranno pagare le cure per un eventuale contagio”.
Come in Italia anche la sanità sammarinese per i cittadini è totalmente gratuita. Ma la piccola Repubblica aveva già escogitato una soluzione per i ‘no vax‘ quando si era parlato delle vaccinazioni dei bambini. L’ordinamento sammarinese (legge 23 maggio 1995 n. 69- Art.7 al titolo Obiezioni) stabilisce infatti che i genitori dei bimbi non vaccinati debbano accendere un’assicurazione per danni contro terzi.
“I vaccini a San Marino arriveranno dall’Italia – ha precisato il ministro – sarà il ministero della Salute italiano che stornerà per noi una quota parte e quindi anche i tempi di vaccinazione della popolazione sammarinese seguiranno quelli italiani”. San Marino avrebbe potuto acquistarli direttamente, ma per vicinanza territoriale si è deciso di seguire l’Italia.
Se San Marino dovesse optare per la proposta del Segretario di Stato, i negazionisti del vaccino (o semplicemente i “timorosi”) dovranno prendere coscienza del peso (almeno economico) e delle conseguenze delle proprie scelte.
Senza dubbio anche a casa nostra si solleverà un dibattito, sempre facendo i vari distinguo perché chi teme il vaccino può non essere un negazionista, ma ugualmente avere dei dubbi: che effetto fa su chi ha patologie pregresse? Siamo certi che la fretta abbia permesso tutti i test necessari in fase di sperimentazione?
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