Milano perde 11 posizioni nella graduatoria sulla qualità della vita nelle città italiane elaborata dal Sole 24ore.
Silenzio assoluto dei grandi giornali che invece suonarono la grancassa quando Milano saliva in classifica.
Ma da cosa dipende questa caduta? Innanzitutto dal fatto che Milano è ultima per sicurezza su 107 capoluoghi di provincia. La classifica si basa sulle denunce e sui reati riscontrati e mette in risalto che Sala, come tutta la sinistra, trascura l’importanza della sicurezza, intesa come libertà di muoversi senza subire furti, aggressioni e violenze. A sentire i loro discorsi manco si pongono il problema.
Ciò che poi ha fatto perdere posizioni è la drastica perdita di PIL della città, un indicatore in cui Milano primeggiava prima del Covid.
Questa classifica dimostra in maniera netta che Milano ha subito molto più di tutte le altre città italiane la botta del Covid: turismo, fiere, congressi, shopping, ristorazione erano le leve di Milano e ora son ferme.
Siamo l’epicentro sanitario ed economico della pandemia e questo avrebbe dovuto scuotere dal suo torpore Beppe Sala. 2 erano le cose da fare: chiedere a Governo che riconoscesse la particolarità del danno subito da Milano (dagli aeroporti agli hotel, dalla ristorazione alle fiere) e poi il Comune avrebbe dovuto concedere sconti e riduzioni fiscali alle imprese più colpite, visto che, se chiudono, è un danno per tutta la comunità.
Nulla di tutto ciò è stato fatto e quindi non deve meravigliare che il Sole 24 Ore, non l’opposizione, registri una caduta rovinosa della qualità della vita.
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.