Continua incessantemente l’attività del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute in relazione all’emergenza sanitaria connessa con la diffusione dell’epidemia di COVID-19 e volta, in particolare, al monitoraggio dell’offerta in vendita sul web di medicinali.
Il mercato virtuale veicolato dalla rete internet, infatti, come emerso in precedenti controlli che hanno già portato all’oscuramento di 132 siti dall’inizio dell’emergenza sanitaria, è diventato un’importante fonte di commercio e approvvigionamento di farmaci ad uso umano, molto spesso non autorizzati, con claim accattivanti e asseritamente vantanti proprietà in grado di prevenire e curare diverse patologie, tra le quali il COVID-19. Ed è proprio il surface web, ovvero la parte “in chiaro” e indicizzata della rete agevolmente accessibile e alla portata di tutti, che maggiormente si presta a raggiungere una platea pressoché illimitata di utenti costituendo, quindi, un grave fattore di potenziale pericolo per la salute. In tale contesto, i Carabinieri della Sezione Analisi del Reparto Operativo, all’esito di una mirata attività di monitoraggio svolta nell’ambito della competenza specialistica e della collaudata collaborazione tra i NAS e il Ministero della Salute finalizzata al contrasto del cybercrime farmaceutico, hanno dato esecuzione a 2 provvedimenti d’inibizione all’accesso emessi dalla Direzione Generale dei dispositivi medici e del servizio farmaceutico del Dicastero, su proposta del citato Reparto, nei confronti di altrettanti siti web collocati su server esteri e con riferimenti di gestori non individuabili, sui quali erano illegalmente pubblicizzati e offerti in vendita vaccini per il COVID-19 e per l’influenza, soggetti a obbligo di prescrizione e vendibili solo in farmacia da parte di farmacista abilitato.
L’esame del primo sito, strutturato apparentemente in modo simile a una piattaforma di e-commerce, in cui venivano promosse e pubblicizzate svariate tipologie di beni prodotti e/o distribuiti da terzi, tra cui anche molti afferenti al settore sanitario, favorendo dunque l’incontro tra domanda e offerta, ha consentito ai Carabinieri del NAS di rilevare che nella “vetrina virtuale”, tramite apposita sezione dedicata al “Sars Cov-2″, erano presentati 3 asseriti vaccini per il COVID-19 potenzialmente acquistabili anche da utenti connessi dal territorio nazionale. L’analisi del secondo sito web, anch’esso liberamente raggiungibile, ha permesso ai Carabinieri di evidenziare la presenza di 2 vaccini antinfluenzali per i quali l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha emesso, nello scorso mese di ottobre 2020, un “Medical product alert” relativo a possibili partite contraffatte in area centroamericana. Il contingente avvio delle profilassi vaccinali, rende necessario rinnovare, ancora una volta, l’invito ad attenersi solo alle indicazioni fornite dagli Organi ufficialmente preposti, consultando i relativi siti istituzionali, in merito alla presenza di offerte sul web di farmaci non autorizzati o di dubbia provenienza.
È, infatti, più che mai opportuno ribadire che la vendita e l’acquisto di “medicinali con obbligo di prescrizione” attraverso internet, oltre ad essere vietati dalla normativa italiana, sono soprattutto estremamente pericolosi per la salute, non essendovi affatto contezza né della reale composizione degli stessi, né delle corrette modalità di produzione e conservazione, né degli effetti e delle reazioni che la loro assunzione può cagionare. Va, dunque, ricordato che l’offerta in vendita e la pubblicità dei “medicinali senza obbligo di prescrizione” (SOP/OTC) possono essere effettuati on line solo attraverso i siti di farmacie ed esercizi espressamente autorizzati secondo quanto previsto dal decreto legislativo 24 aprile 2006 n. 219, il cui elenco è consultabile sul sito del Ministero della Salute (www.salute.gov.it), riconoscibili attraverso il previsto Logo Identificativo Nazionale che deve essere chiaramente visibile su ciascuna pagina del sito web dedicata ai medicinali.
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