Ingorgo tributario in arrivo? Alcune proposte per rottamare cartelle

Attualità

Alcune proposte per far fronte alla pioggia di notifiche in arrivo da parte del Fisco. Rottamazione cartelle, saldo e stralcio, pace fiscale e sanatoria mancati adempimenti: ragioniamo insieme sulle possibili soluzioni. Si parla molto in questi giorni delle prossime notifiche di centinaia di migliaia di atti tributari ai contribuenti, quali cartelle di pagamento ed avvisi di addebito per imposte e sanzioni, senza dimenticare gli atti di accertamento relativi ad imposte evase (il Sole24Ore addirittura ha stimato circa 50 milioni di atti sospesi). Tutto questo, sommandosi alle ordinarie scadenze fiscali, creerebbe un ingorgo tributario di difficile soluzione, soprattutto per coloro ancora alle prese con le difficoltà finanziarie connesse alle restrizioni conseguenti alla pandemia. A questo si sommi la mancata ulteriore proroga della sospensione, prevista fino al 31 dicembre scorso, delle verifiche degli inadempimenti verso Pubblica Amministrazione e Fisco da parte dei vari fornitori, con particolare riferimento ai pagamenti dovuti per importi superiori ai 5.000 euro (si veda in questo senso l’articolo 48-bis del D.p.r. 602/73).

Le conseguenze di un così rilevante drenaggio di liquidità dal sistema economico è chiaramente evidente, ma è pur vero che proseguire con mere sospensioni e dilazioni di breve respiro non può essere la soluzione. In questa situazione, una soluzione che preveda l’ulteriore sospensione di pochi mesi collegata ad una contestuale riapertura dei termini delle precedenti edizioni della Rottamazione delle cartelle esattoriali sta prendendo corpo anche in seno ad alcune forze della maggioranza parlamentare e di governoRottamazione quater nel 2021? Non è detto che sia sufficiente. Occorre una “rottamazione allargata” È pur vero che una mera “rottamazione quater” da sola non potrebbe bastare, atteso che nel frattempo si sono accumulati ulteriori debiti per avviso bonari per i quali non si è potuto onorare, in toto od in parte, il piano di rateazione in corso, come pure per versamenti di imposta correnti non eseguiti in tutto od in parte. Oltre alla mera riapertura dei termini della rottamazione delle cartelle estesa a quelle formate al 31 dicembre 2020, considererei anche una sorta di rottamazione allargata nel senso di:

  • una Rottamazione degli “avvisi bonari” relative ad imposte sui redditi ed IVA per gli anni di imposta fino al 2020 compreso per i debiti risultanti alla data di entrata in vigore del decreto, anche per i residui dovuti per rateazioni in corso come pure per debiti scaduti non ancora trasferiti per competenza all’Agenzia delle Entrate Riscossione;
  • una Rottamazione dei debiti di imposta maturati al 31 dicembre 2020 e non versati nei termini risultanti alla data di entrata in vigore del decreto, consentendo il versamento senza sanzioni di quanto non versato, una sorta di ravvedimento operoso a sanzione zero; 

Cosi facendo si metterebbe sullo stesso piano chi può fruire dell’agevolazione sulle cartelle esattoriali con chi, ad esempio, con sacrificio sta pagando regolarmente gli avvisi bonari e coloro che lo scorso anno non hanno potuto ottemperare con regolarità ai versamenti tributari dovuti.

Ipotesi riapertura dei termini per il saldo e stralcio nel 2021

Qualora si volesse considerare l’ipotesi di una riapertura dei termini del cosiddetto saldo e stralcio oltre a ricomprendere anche in questo caso le voci di debito come sopra individuate, potrebbe essere utile includere anche le società nel novero dei contribuenti ammessi.

In ordine alla procedura le agenzie fiscali come l’Agenzia delle Entrate – dopo la buona prova nella gestione di operazioni come quella del Fondo Perduto – potrebbero farsi parte attiva per facilitare la buona riuscita di questo istituto deflattivo, inviando in via telematica ai contribuenti interessati una nota contenente l’elenco dei debiti tributari risultanti alla anagrafe tributaria con il calcolo del debito complessivamente sanabile. Il contribuente, con una applicazione software dedicata, potrebbe chiudere la pratica selezionando l’elenco dei debiti che si intende sanare e scegliendo tipologia e durata della rateazione. Un’ulteriore proposta: sanatoria erga omnes per i mancati adempimenti che non hanno prodotto danni effettivi per le casse erariali Questo in ordine ai versamenti, ma in ultimo, e non meno importante per sancire una definitiva uscita da questo periodo emergenziale difficile per tutti ecco un’ulteriore proposta:

Valutare una sanatoria di tutti quegli adempimenti dichiarativi e di comunicazione non rispettati ma che in conseguenza delle quali non sia derivato un effettivo danno per l’ErarioSi pensi, a titolo di esempio, alla mancata comunicazione dei corrispettivi nel periodo transitorio fino alla data di attivazione del registratore telematico qualora quanto non comunicato sia stato comunque inserito nella relativa dichiarazione annuale dei redditi e dell’IVA”. Un colpo di spugna sulle nefaste ed involontarie conseguenze del primo anno emergenziale che faciliti il ritorno ad una ordinaria operatività tributaria, senza ulteriori patemi.

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