In Via Messina il Comune ha cancellato 50 posti auto che venivano usati dai lavoratori del vicino deposito Atm. Sono state tracciate righe che segnalano il divieto di sosta e inviati vigili a sanzionare le auto, che da 50 anni venivano parcheggiate lungo la Via Messina senza alcun intralcio alla circolazione.
Gli scienziati dell’Assessorato Mobilità e di Amat non hanno tenuto conto che un tranviere che inizia il turno alle 5 di mattina non può usare i mezzi pubblici né può prendere il monopattino alle 4,30 del mattino per arrivare in deposito.
La guerra della sinistra da salotto alle auto penalizza sempre più i lavoratori: adesso per parcheggiare devono girare in tutto il quartiere Sarpi/Monumentale dove da sempre è dura trovare posti.
Con la nuova svolta verde di Sala che ha accolto i Verdi nella sua coalizione c’è da scommettere che la strage dei posti auto cancellati non si arresterà. E ai 10.000 posti auto già eliminati per realizzare ciclabili, piazze tattiche, stalli per il bikemi e musoni se ne sommeranno altri.
Proprio ieri è giunta la conferma che non sono le auto le principali responsabili dello smog (i dati delle polveri durante il lockdown con traffico fermo a Marzo 2020 ).
Granelli e Sala però non si fermano e non si ferma la crociata contro i lavoratori che usano l’auto. Anche a costo di far multare i poveri tranvieri dal loro stesso Comune.
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.
Non si chiamano più tranvieri, si usava nel dopoguerra, si chiamano macchinisti, il lavoro cambia we con lui ai adeguano anche i significati
Non penso che il problema rilevato da questo arricolo sia se si chiamino tranvieri o macchinisti, ma la follia inarrestabile di questa amm.ne che cerca in ogni modo di penalizzare chi usa o DEVE usare l’auto anche per lavoro. Spero che chi vota se lo ricorderà in cabina elettorale……..
I signori conducenti di mezzi pubblici, andrebbero multati non per i parcheggi ma per eccesso di velocità. Abito in via tartaglia e i gentili signori hanno preso la via come il circuito di Monza, giorno e notte, senza nessun rispetto per gli abitanti, nonostante ci sia il cartello “tram a passo d’uomo”. Quindi, non posso essere solidale con la categoria!