Finalmente zona gialla e un respiro di speranza. Non tutti hanno avuto la possibilità di riaprire la propria attività, ma per altri una piccola luce in fondo al tunnel si vede. Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, intervistato dal Corriere ha dichiarato «E una buona notizia che ridà un po’ di ossigeno al nostro sistema imprenditoriale, realmente allo stremo. Ma il percorso per recuperare il terreno perduto e ritrovare la via della crescita è lungo e molto faticoso. Ricordo, ad esempio, che rimane ancora aperto il problema della chiusura dei centri commerciali nei prefestivi e festivi…Il 31 gennaio sarà passato un anno esatto. Allora si disse che sarebbe durato sei mesi. 11 bilancio a oggi è pesantissimo, in primo luogo per le perdite umane subite e per tanta sofferenza. E poi, sul fronte economico, per le migliaia di imprese che hanno chiuso per sempre e per le molte di più che sono fortemente a rischio…..il nostro Ufficio studi ha calcolato finora una perdita di ricavi di quasi 4o miliardi per Milano, Monza Brianza e Lodi. E di almeno 6o miliardi per l’intera Lombardia…Trattandosi di un’economia collegata queste perdite si ripercuotono su quasi tutte le attività ma tra i settori più colpiti ci sono i pubblici eser911 Confcommercio È partita una piattaforma on line per cercare idee di sviluppo del nostro mondo cizi (bar e ristoranti) con un meno 45% per 3,2 miliardi. Alberghi meno 65% per 1,4 miliardi. Dettaglio moda meno 30% per 83o milioni. Agenzie di viaggio e tour operator meno 65 per cento per 1,23 miliardi». E poi la domanda che svela l’incapacità del Governo A che punto sono i ristori. Sono sufficienti? «Di fronte a crolli di fatturato così devastanti i ristori finora sono stati insufficienti. E per molte imprese non sono mai arrivati. Il decreto Rilancio del governo basa gli indennizzi solo sul mese di aprile. E i successivi decreti Ristori sono stati legati ai codici Ateco penalizzando diverse attività non riconosciute. Aspettiamo il Ristori Quinquies che dovrebbe prendere in considerazione le perdite di fatturato del 2020 anche se si parla solo di parziale rimborso dei costi fissi. Da parte sua la Regione ha sostenuto con numerosi bandi le categorie più colpite. Deve continuare a farlo… L’appello alla responsabilità di tutti che in passato suonava come un auspicio rituale oggi diventa realmente un’esigenza vitale per il Paese…Far ripartire Milano significa far ripartire il Paese. Ma senza un deciso sostegno del governo sarà molto difficile rimettersi in piedi. A partire dalle risorse, come abbiamo chiesto, per ridurre o azzerare la pressione di imposte e tributi locali. L’idea di una Milano post Covid deve coinvolgere tutta la nostra società. Come Confcommercio abbiamo dato vita a una piattaforma on line dove raccoglieremo le proposte di sviluppo del nostro mondo. Il futuro complesso di Milano si costruisce anche così».
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