Una vita appesa ai preventivi (e a MM)

Milano

Una vita appesa ai preventivi (e a MM)

Se vi si rompe l’ascensore chi chiamate? L’amministratore di condominio o direttamente la ditta. Dipende da che parte delle porte del medesimo vi trovate. E se siete degli inquilini delle case popolari del comune, gestite da MM. Perché, in questo caso, non avete un amministratore di condominio e non avete alcun vantaggio a chiamare il centralino. Il cui unico apporto alla situazione sarà darvi un numero di pratica. Che, per carità, è sicuramente utilissimo negli ingranaggi da Politburo anni 70 di MM, ma l’ascensore non lo ripara.

Ecco, la situazione è più o meno questa da circa un anno: si rompono gli ascensori nelle case popolari e tutto quello che i cittadini possono fare è chiamare la ditta riparatrice. Che, ovviamente, tutto quello che può fare è informarsi se MM pagherà l’uscita. Nelle more, la gente aspetta. È ovvio che questo meccanismo non funziona. Ovvio almeno per la brava gente che paga il servizio, per voi, cari lettori, e per chi scrive. Non lo è affatto per il Comune. Ci spiega cosa si viva in questa situazione un inquilino di via Rizzoli, Antonello Annunziata, recentemente vittima di questi disservizi:

“Viviamo ogni giorno come fosse quello prima di venire sequestrati. Perché l’ascensore davvero è il nostro carceriere. Quando si rompe mia madre, che ha gravi problemi a camminare, non può uscire. E io non me la sento di lasciarla sola, non troppo a lungo. È successo che lei restasse bloccata in ascensore, è stato spaventoso. Due giorni fa l’ascensore si è rotto nuovamente. Ora viviamo in attesa che succeda ancora. MM non si ci sembra preoccuparsi di soluzioni a lungo termine. E ora mi sembra nemmeno più delle manutenzioni. L’unica risposta che paiono in grado di dare è una grigia burocrazia.

Ma è l’intero quartiere che viene trattato scientificamente come se fosse una terra di nessuno. Sulla metropolitana si lavora ad ogni ora, con i risultati di inquinamento ambientale e acustico che potete immaginarvi. Questa è l’attenzione del Sindaco alle periferie. Siamo sudditi. E sudditi di serie c.”

Ecco, questa è al situazione. Abbiamo parlato di molti altri casi come questo, non ultimo quello riportato ieri di via Tofano. Adesso qualcosa si muove e noi, che non siamo affatto maligni, non collegheremo la ritrovata solerzia all’approssimarsi delle elezioni. Così siamo felici se in via Saint Bon sistemeranno gli ascensori. E speriamo che questa accortezza si estenda a tutte le case popolari. E sopravviva anche, direi soprattutto, dopo lo spoglio dell’ultima scheda elettorale.

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