Altro incontro nella parte più anonima della classifica, Udinese–Fiorentina 1-0. Gioco, partita e ritmo quasi soporiferi. Ci pensa il macedone Nestorovski a risolvere un nodo fondamentale per l’Udinese, ma alla Dacia Arena non succede nulla fino all’86’. E allora che De Paul scodella in area il solito pallone al bacio, e l’attaccante bianconero riesce a risolvere, di testa, la sfida contro i viola, trascinando i friulani alla conquista di tre punti fondamentali per compiere un ulteriore passo in avanti verso la salvezza. Fiorentina incapace di rendersi pericolosa dalle parti di Musso, padroni di casa che troppo spesso si incartano nelle maglie strette del trio difensivo viola. Almeno fino ai minuti finali, quando un attimo di distrazione di Milenkovic risulta fatale per la Fiorentina e manda in estasi l’Udinese. Nuovo stop per Prandelli dopo il netto successo dello scorso turno contro lo Spezia: in questa stagione, la Fiorentina non ha ancora mai vinto due partite consecutive.
Il commento di Luciano: 24a giornata serie A
Buon lunedì a tutti, siamo in pieno galoppo nel girone di ritorno più inedito dell’ultimo decennio, almeno per quanto riguarda le squadre tradizionalmente in lotta per lo scudetto. Gli anticipi, fatto salvo quello previsto per venerdì e rinviato al 17 Marzo, causa contagi Covid tra Torino e Sassuolo, offrono risultati abbastanza inusuali, ma tutto sommato non proprio imprevedibili. Sia per l’andazzo del campionato fino a questo punto, sia per le condizioni di forma fisica e atletica, squadre di vertice come Juventus e Lazio incespicano ancora nel confronto con avversari sulla carta inferiori. La Lazio si ferma del tutto sul campo del Bologna, una sconfitta pesante che segue quella, anche peggiore, in Champions contro il Bayern. E la Juventus, in trasferta a Verona, si fa rimontare dal Verona e porta a casa un solo punto rischiando anche qualcosa di troppo nel finale, ma perde comunque due lunghezze nei confronti di Inter e Milan, entrambe vincenti contro Genoa e Roma.
Vediamo intanto la prima delle partite del sabato, ad iniziare da Spezia-Parma, che termina 2-2. Un punto per parte, che sicuramente serve a poco agli ospiti, mentre dà morale ai padroni di casa dopo la pessima prestazione contro la Fiorentina. Comincia male la domenica del Parma, dato che l’unica punta a disposizione per D’Aversa si fa male nel riscaldamento. Cornelius quindi si chiama fuori e senza Pellé, Gervinho, Zirkzee e Inglese, i crociati vanno in campo con Brunetta centrale offensivo. Nonostante la sfortuna, gli ospiti iniziano alla grande: Karamoh è in vena, e al 15′ porta avanti i suoi. Al 25′ Hernani raddoppia su assist di Brunetta. Lo Spezia annaspa e perde anche Saponara per infortunio. Nel finale del primo tempo però ritrova verve e aggressività, e segna il 2-1 grazie al gol di Maggiore su cross di Bastoni. Ma la VAR annulla per offside di Bastoni. Nella ripresa la partita cambia completamente. L’ingresso di Acampora, ma soprattutto Sena, ridà verve e aggressività allo Spezia nel mezzo. I padroni di casa tornano veramente in gara grazie alla doppietta di Gyasi. Il Parma si schiaccia troppo e lo Spezia pressa alto, mettendo in seria difficoltà gli ospiti, che però nel finale hanno due occasioni per riportarsi avanti, ma Kucka non riesce a segnare.
Andiamo ora a Bologna, dove gli uomini di Mihailovic inchiodano impietosamente una Lazio ancora troppo stordita, per essere vera. Non basta ai biancocelesti nemmeno un rigore, che Immobile calcia abbastanza male, quasi svogliatamente, tanto da consentire a Skorupski una parata nemmeno troppo impegnativa, in tuffo. Finisce che un grande Bologna, propositivo e attento, vince 2-0 al Dall’Ara con le reti di Mbaye e Sansone. Sconfitta pesante psicologicamente per gli uomini di Inzaghi, che avevano bisogno di ritrovare certezze dopo la Champions ma rischiano di perdere terreno dal quarto posto. Ottima prova dei ragazzi di Mihajlovic, ma ci sono anche gli episodi a determinare il risultato finale. Uno in particolare: il rigore che al 17’ fallisce Immobile , e Mbaye che due minuti dopo sblocca il match. La più classica delle sliding doors che dà coraggio al Bologna e manda in confusione la Lazio. Fino al gran gol di Sansone nella ripresa, che chiude il match. I laziali restano a quota 43, a -1 dal quarto posto, con le rivali che devono ancora scendere in campo. Un bel balzo invece per i rossoblù, sempre più tranquilli a quota 28.
E la Juventus non fa molto di più al Bentegodi dove, come detto sopra, quasi fatica nel finale a portare a casa un punto contro un Verona che, dopo aver agguantato il pareggio, pareva sfrontatamente proteso verso una vittoria addirittura nemmeno del tutto immeritata. Non è arrivata perché alle carenze difensive della Juventus ha rimediato da campione il portiere, Szczesny.
Una Juventus a corto di sostituzioni per le tante assenze, paga nuovamente dazio all’Hellas Verona che, come nel match di andata, impone l’1-1. Apre le marcature Ronaldo al 4′ della ripresa. Poi, però, a metà secondo tempo, i bianconeri finiscono la benzina e Barak, di testa al 77′, prende il tempo ad Alex Sandro e fa 1-1. Fallita, per Pirlo, l’operazione avvicinamento Milan: la Juve sale solo a 46 punti al terzo posto, coi rossoneri secondi a 49 almeno fino al risultato dell’Olimpico di domenica sera.
Gruppo domenicale, si parte con il “lunch match” delle 12,30, in campo a Marassi la Sampdoria e l’Atalanta, alla ricerca di punti essenziali per gli obiettivi di entrambe, nella parte alta della classifica per i bergamaschi e nella media per i liguri. E l’ Atalanta c’è. Dopo la delusione della sconfitta di coppa col Real, la Dea conquista tre punti molto pesanti contro la Samp: 2-0 a Marassi e aggancio alla Juve (che deve comunque recuperare la partita contro il Napoli). Avvio difficile nel primo tempo per i nerazzurri, meno reattivi dei blucerchiati e salvati da Sportiello in più di un’occasione, ma un gran gol di Malinovskyi nel finale della prima frazione porta l’Atalanta in vantaggio negli spogliatoi. Nella ripresa la Dea inizia molto meglio che nel primo tempo, Maehle segna il 2-0 su assist di Gosens ma c’è fuorigioco del tedesco. L’asse si ripropone più tardi a parti invertite: cross del danese, sinistro vincente di Gosens su dormita di Candreva, appena entrato. Terza vittoria consecutiva dell’Atalanta e terzo posto momentaneo.
Scontro salvezza tra Crotone e Cagliari allo stadio “Scida”, ne escono male i padroni di casa. Il Cagliari conquista tre punti fondamentali nello scontro salvezza, una vittoria sudata per gli ospiti, tutt’altro che netta, ma sono stati bravi ad approfittare del momento a vuoto dei calabresi per batterli 2-0. Il Crotone parte forte con Messias e Ounas che vanno vicini al vantaggio. Poi però il Cagliari prende campo e addormenta il match, che si trascina tra tanti falli. Ripresa con ancora il Crotone con in mano il pallino del gioco: i padroni di casa spingono sull’acceleratore, gli ospiti tengono a fatica. Poi al 56′ la partita cambia: cross di Lykogiannis per la testa di Pavoletti che non sbaglia. Il Crotone va in tilt e due minuti dopo sempre Pavoletti viene steso in area da Magallan. Rigore messo a segno da Joao Pedro, Cagliari con un grande sospiro di sollievo.
A S.Siro invece sono in programma progetti di fuga, per l’Inter. Nella giornata apparentemente più propizia per scavare un solco in classifica, l’Inter grazie al netto 3-0 sul Genoa si porta momentaneamente a 7 lunghezze di distanza dal secondo posto del Milan, impegnato in serata nel posticipo di Roma contro i giallorossi. Ancora una volta impietosa la squadra di Conte, che passa in vantaggio dopo appena 37 secondi con l’ennesima galoppata del bisonte nero Lukaku, raddoppia con Darmian e chiude i conti con Alexis Sanchez. Il Genoa, sceso in campo con una formazione rivoluzionata in vista del derby contro la Sampdoria di mercoledì, rimane in partita fino al 69′ e poi si scioglie. L’Inter conquista la quinta vittoria di fila in campionato, vola dunque a +7 sul Milan e si metterà davanti ai monitor in attesa di buone notizie dall’Olimpico, che potrebbero anche essere una divisione della posta. In ogni caso, almeno una delle due perderà punti rispetto alla capolista.
In chiusura, appunto, questo scontro tra due delle cinque squadre di testa, un Roma–Milan che promette emozioni sia sul campo che in tv. E in effetti è il Milan ad aprire le danze con un avvio in cui rischia di segnare almeno 3 volte, con una Roma in grande affanno sui ritmi imposti dai rossoneri. La Roma pare destarsi dal torpore soltanto dopo un quarto d’ora, durante il quale non ha subito gol più per fortuna e imprecisione del Milan che per sua abilità difensiva. Il gol c’era stato, di Tomori al 3′ su respinta del portiere, ma in fuorigioco, poi ancora di Ibrahimovic al 9′, ancora in fuorigioco. Intorno alla mezz’ora, è Kiaer a colpire la traversa su corner. Subito dopo Mhkitaryan insacca per la Roma, ma anche questo gol viene annullato per precedente fallo di Mancini su T.Hernandez. Al 38′ grossa occasione fallita da Mhkitaryan, che su lancio di Karsdorp tenta il tocco sotto ma il pallone esce di poco sul fondo. Ma al 41′ ecco che la partita si sblocca, rigore per il Milan causato da un pestone di Fazio ai danni di Calabria sulla linea dell’area. L’arbitro Guida rivede al VAR e assegna il tiro dal dischetto, Kessie trasforma per il vantaggio milanista. La ripresa vede altri 2 gol nei primi 13 minuti: al 50′ è Veretout a far centro e riportare la partita in parità, ma passano 3 minuti e il Milan è nuovamente avanti con Rebic, che sfrutta un servizio di Saelemaekers dopo un errore del portiere Lopez. Potrebbe nuovamente riagguantare il pari la Roma, con Mhkitaryan che mette a sedere Kessie ma, con un sinistro a giro fa soltanto la barba alla traversa. Prima della fine, ancora un grande intervento di Donnarumma sul solito Mhkitaryan, che poi finisce a terra su contatto con Hernandez, ma è punizione per il Milan. La partita si chiude qui, 1-2 dopo diverse palpitazioni su ambo i fronti, ed è la Roma che piange ancora sulla propria idiosincrasia nei confronti con le big: finora non ne ha vinto nemmeno uno. Il Milan tira un sospiro di sollievo, avendo evitato almeno per ora l’allungo dell’Inter, che resta in testa con un vantaggio immutato, 4 punti sui “cugini” ma ora ben 10 sulla Juventus.
Come detto in presentazione della giornata, si svolgerà il 17 Marzo l’incontro Torino-Sassuolo, rinviato causa giocatori risultati positivi al Covid.
E’ tutto, arrivederci alla 25a, ovvero a martedì 2 Marzo con i primi due incontri in turno infrasettimanale, Lazio-Torino e Juventus-Spezia.