Il caso Barbato, cacciato da Sala e sostituito da Ciacci, sebbene privo di titoli, al comando della Polizia locale, dopo la nota denuncia delle Iene sta diventando il paradigma evidente della poca trasparenza e probabilmente degli intrallazzi del Comune. Questa testata ha già pubblicato l’opinione di Tiziana Maiolo e di Max Bastoni (Lega) durante la protesta del Centrodestra del 6 aprile scorso. Fabrizio Di Pasquale (F.I) ha rilasciato un’intervista a Michelangelo Bonessa su Il Giornale con una visione ampia e facilmente deducibile dei fatti. Alle domande puntuali del giornalista risponde “Sinceramente alla luce di come il sindaco si è comportato fino ad adesso, ci aspettiamo che ci mandi a relazionarci qualche assessore: purtroppo non mi è mai capitato di vedere Sala affrontare il toro per le corna”. E auspica una Commissione d’inchiesta “Serve per sgombrare il campo da molti interrogativi, perché noi abbiamo bisogno di un comandate scelto in maniera trasparente. Per noi l’indagine de “Le Iene” non è stata una sorpresa perché molte delle cose raccontate, quando sono successe nel 2017 sono state da noi denunciate. Ma all’epoca salvo qualche paginata sulle cronache milanesi dei quotidiani, la questione è stata messa a tacere… Abbiamo raccolto le firme dei consiglieri comunali per istituire una commissione d’inchiesta: il primo firmatario è Riccardo De Corato, ma al momento la sua costituzione è impedita dai due consiglieri comunali grillini. Benché a parole sostengano di essere all’opposizione, fanno da stampella a Sala. Ma qualora non riuscissimo a percorrere questa strada, chiederemo la convocazione di una Commissione legalità e trasparenza per porre comunque alcuni interrogativi al sindaco”
Poi i dubbi di allora, le promesse di chiarimenti «All’epoca ci dissero che sarebbe stato svolto un audit interno per individuare eventuali comportamenti scorretti anche dello stesso Barbato e di altri vigili e vorremmo conoscerne i risultati. Poi vorremmo capire, visto che formalmente è passato solo un giorno dalle dimissioni di Barbato alla nomina di Ciacci, quali siano state le motivazioni che hanno portato il sindaco a quella decisione… Ci sono altre questioni su cui non c’è mai stata chiarezza. Ad esempio il filone dei suicidi nella Polizia locale, o il problema che all’interno del corpo c’è molta demotivazione perché durante l’emergenza Covid il vicesindaco ha deciso di mandare in ferie la maggior parte dei vigili. E proprio quando qualunque forza di sicurezza dovrebbe essere in prima fila. E infine c’è il tema viabilistico: una volta la Polizia locale aveva l’ultima parola in tema di viabilità, ma da quando c’è Granelli sono competenze spostate ad Amat». In sintesi «Penso che sia la puntata milanese di quello spaccato che il libro del direttore Alessandro Sallusti ha ben descritto a livello nazionale, un racconto di magistratura che esorbita dalle sue competenze e di grande opacità e codardia da parte del sindaco Sala».
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