Dati dalla Questura: calano reati, ma impennata della droga. Feder “Aumentano le richieste d’aiuto”

Milano

I dati presentati dalla Questura rilevano un calo dei reati ma un’impennata preoccupante del traffico della droga. E si dovrebbe analizzare in questo anno di lockdown quanto ha inciso la mancanza della socialità e della scuola per giovani tentati dalla droga e quanto è stato determinante l’afflusso degli immigrati irretiti dal guadagno facile con lo spaccio.

Simone Feder

Simone Feder psicologo e volontario al Boschetto di Rogoredo conferma l’incessante movimento di offerte e fruitori, ma afferma che sono aumentate anche le domande di aiuto per entrare in comunità. Vengono dai genitori, dalle assistenti sociali, dal Tribunale e dagli stessi ragazzi stremati da una vita di schiavitù. E l’incremento di chi chiede aiuto è notevole.

Che fosse aumentato il traffico di droga era prevedibile. L’aumento dei sequestri di droghe è però impressionante, anche facendo la tara sulla singola operazione risoltasi con un maxi sequestro. I sequestri sono aumentati del 40% in generale, quelli di hashish dell’80%, i sequestri di droghe sintetiche sono triplicati (194%) e quelli di eroina, introdotta in area Shenghen in grosse partite, sono aumentati addirittura in modo esponenziale (+849%). In calo c’è solo la cocaina, la droga meno a buon mercato delle altre (-26,56%). Aumentano del 204% anche i beni sequestrati alle mafie: oltre 25 milioni di euro, che rappresentano una fetta molto importante (poco meno di un terzo) della torta da 85 milioni sequestrata in tutta Italia nel 2020.

Un anno condizionato dal coronavirus, che ha visto logicamente crollare i reati (-32% a Milano, -28,47% in provincia). Gli stessi reati rivelano il cambiamento forzato delle nostre abitudini, non solamente di quelle dei delinquenti. Con una popolazione di reclusi in casa sono crollati i furti in appartamento (da 4.951 a 2.719 a Milano) e sono invece quasi raddoppiati (+93%) i tentativi di truffa (comprese quelle telefoniche) agli anziani rimasti molto più soli. Le truffe realizzate sono però diminuite del 16%, segno che le campagne di prevenzione a tambur battente degli ultimi anni alla lunga funzionano. A differenza dei furti in casa il numero di rapine cala invece solamente di poco (1.911 contro 2.265 solo a Milano). Per i malviventi il maggior rischio di incappare nei controlli di polizia sembra essere compensato dalla libertà di poter entrare impunemente in una farmacia o in un esercizio commerciale con la mascherina sul volto e i guanti. Calano di poco anche le denunce per maltrattamenti in famiglia (da 605 a 592): sembra in contr tendenza rispetto a quanto è stato detto e scritto sui rischi di esplosioni violente in situazioni di convivenza forzata. In realtà denunciare un convivente è molto difficile se non si ha a disposizione una sistemazione alternativa; e in questo periodo di impoverimento generale è molto più difficile reperirne una. In ogni caso questi numeri vanno integrati con quelli, in forte crescita, relativi agli ammonimenti del questore per atti persecutori (+22%) e le misure analoghe per violenza domestica (+15%).

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