La segnaletica creativa di Granelli genera più confusione e meno sicurezza

Fabrizio c'è Milano
Passando in auto da Viale Puglie a Piazzale Cuoco mi sono imbattuto in questo geroglifico. La segnaletica  creativa imposta da Granelli alla viabilità di Milano è cosi: incomprensibile, misteriosa, così innovativa che non è prevista né dal Codice della Strada né da altre norme. 
Mettiamoci nei panni di un automobilista a cui si parano davanti tutti quei messaggi confusi e in contraddizione fra di loro: che fare? Se ti fermi per capirli ti tamponano, se li applichi tutti, rischi di entrare in collisione con bici e mezzi pubblici.
Un tempo Milano era sinonimo di città ordinata e organizzata. Ora è una città in cui l’Assessore alla mobilità riflette le sue confuse idee nella segnaletica creativa: sempre più una selva di pali per la segnaletica verticale, sempre più strisce e segni nella segnaletica orizzontale. Una certezza: meno sicurezza per tutti e meno fluidità del traffico in una città dove la mobilità, gli spostamenti, sono la base del lavoro, del dinamismo delle imprese, del sistema economico di un’area metropolitana di 4 milioni di persone.
E non veniteci a dire che questa è la modernità e che tutte le città europee si indirizzano verso queste scelte. Altrove il Comune prima progetta e poi controlla, qui si fa propaganda e basta.

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