Passando in auto da Viale Puglie a Piazzale Cuoco mi sono imbattuto in questo geroglifico. La segnaletica creativa imposta da Granelli alla viabilità di Milano è cosi: incomprensibile, misteriosa, così innovativa che non è prevista né dal Codice della Strada né da altre norme.
Mettiamoci nei panni di un automobilista a cui si parano davanti tutti quei messaggi confusi e in contraddizione fra di loro: che fare? Se ti fermi per capirli ti tamponano, se li applichi tutti, rischi di entrare in collisione con bici e mezzi pubblici.
Un tempo Milano era sinonimo di città ordinata e organizzata. Ora è una città in cui l’Assessore alla mobilità riflette le sue confuse idee nella segnaletica creativa: sempre più una selva di pali per la segnaletica verticale, sempre più strisce e segni nella segnaletica orizzontale. Una certezza: meno sicurezza per tutti e meno fluidità del traffico in una città dove la mobilità, gli spostamenti, sono la base del lavoro, del dinamismo delle imprese, del sistema economico di un’area metropolitana di 4 milioni di persone.
E non veniteci a dire che questa è la modernità e che tutte le città europee si indirizzano verso queste scelte. Altrove il Comune prima progetta e poi controlla, qui si fa propaganda e basta.
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.
Granelli ha bisogno dii un tso e di una denuncia