Nel cortile della scuola primaria, in viale Luigi Bodio 22, nel quartiere Bovisa, si è svolta ieri mattina la cerimonia di intitolazione a Ermanno Olmi dell’Istituto Comprensivo Maffucci. Hanno partecipato all’evento Fabio e Stefania Olmi, figlio e nipote del regista, il sindaco Beppe Sala, l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno, l’assessora all’Educazione Laura Galimberti e il presidente del Municipio 9 Giuseppe Lardieri. Durante la cerimonia cinquanta alunni delle classi musicali della scuola secondaria di primo grado hanno suonato l’Inno di Mameli.
La cerimonia di intitolazione si è svolta nel giorno del terzo anniversario dalla scomparsa di Ermanno Olmi ed è stata l’occasione per inaugurare la prima edizione del “Baloss Festival – il cinema fatto dai ragazzi”, dedicato al grande regista, che da bambino ha frequentato la scuola in viale Bodio, come ha raccontato nel suo libro “Ragazzo della Bovisa”. Il “Baloss Festival” è nato nell’ambito del progetto di cinema a scuola “I Ragazzi della Bovisa”, finanziato da Ministero dell’Istruzione, Ministero della Cultura e SIAE, realizzato dall’Istituto Comprensivo Ermanno Olmi e dall’Istituto Comprensivo Sorelle Agazzi, Circonvalla Film, in collaborazione con Università degli Studi Milano Bicocca.
Il festival è un’occasione collettiva di condivisione, un’opportunità speciale per mostrare pubblicamente i film realizzati direttamente dai ragazzi, dalla scrittura dello storyboard alla post-produzione (editing, montaggio, sottotitoli). Domani, alle ore 15, al link www.circonvallafilm.org si svolgerà la proiezione in diretta streaming dei dieci cortometraggi realizzati durante il progetto “I Ragazzi della Bovisa”. La proiezione è aperta a ragazzi, genitori, docenti e a tutta la cittadinanza.
“Siamo orgogliosi di essere qui, nella scuola di Ermanno Olmi, a rendere omaggio a questo grande regista, amato e conosciuto in tutto il mondo – ha dichiarato il sindaco Giuseppe Sala -. Avremmo voluto farlo già l’anno scorso, ma purtroppo la pandemia ci ha costretto a rimandare questo momento. Il suo libro ‘Ragazzo della Bovisa’ è una lettura intensa perché ritrae un’epoca storica difficile ma con un tocco leggero, adatto ad ogni tipo di lettore, giovane o maturo. A tre anni dalla scomparsa di Olmi siamo lieti di potere intitolare l’istituto comprensivo Maffucci alla sua memoria, che viene tenuta viva ogni giorno grazie anche al progetto di cinema a lui dedicato, attraverso cui ragazzi e ragazze imparano a girare un film. Milano è una città ricca di storie come questa. Storie di grandi uomini e grandi donne, alcuni famosi, altri meno, che nei nostri quartieri sono cresciuti, hanno imparato tante cose e grazie a queste hanno sviluppato i loro talenti. Probabilmente tra qualche decennio ritroveremo sui grandi schermi i film di alcuni e alcune tra questi giovanissimi registi e bravissime attrici, di cui Ermanno Olmi andrebbe molto orgoglioso”.
“È un grande onore e motivo di orgoglio per me e la mia famiglia – ha dichiarato Fabio Olmi, figlio del regista – l’intitolazione di questo istituto scolastico alla memoria di mio padre Ermanno che frequentò questa scuola, insieme a suo fratello maggiore Luciano, nel quartiere della Bovisa, qui a Milano durante il periodo della guerra. Noi tutti, familiari e parenti, ringraziamo calorosamente la preside, gli insegnanti e le istituzioni per questa volontà di ricordare in modo imperituro quel ‘bambino della Bovisa’ che divenuto adulto fece tesoro del suo passato trovando il modo attraverso la scrittura e il ‘linguaggio del cinema’ di diventare l’uomo che oggi tutti conoscono come il regista Ermanno Olmi. Regista che ha sempre ritenuto la realtà, la verità e l’onestà i suoi compagni di viaggio e come forza motrice la sua famiglia e gli amici”.
“La nostra scuola diventa ufficialmente Istituto Comprensivo Ermanno Olmi – ha dichiarato Laura Barbirato, preside dell’Istituto scolastico – : un riconoscimento importante nei confronti di un grande interprete della cultura italiana, che è stato alunno della scuola primaria “Giacomo Leopardi”, e che ha ispirato la realizzazione di una grande avventura per il nostro quartiere: “I Ragazzi della Bovisa” è un progetto di cinema che ha permesso a molti giovani alunni di avvicinarsi al mondo cinematografico, sviluppando le loro creatività con la Settima Arte, quella più vicina al linguaggio delle nuove generazioni native digitali, e che è uno strumento molto utile per favorire l’integrazione sociale tra i ragazzi”.
“È molto emozionante essere qui oggi per intitolare la scuola a Ermanno Olmi, un obiettivo a cui lavoriamo da tempo. L’idea dei laboratori di cinema a scuola “I Ragazzi della Bovisa” – ha spiegato il regista Fabio Martina – è nato dieci anni fa quando mio figlio andava alla materna e gli facevo vedere i film del cinema muto. La sua reazione entusiasta mi ha spinto a proiettare le pellicole di Charlie Chaplin anche con i suoi compagni di classe ed è stato un trionfo. Mentre Tommaso cresceva, anche il progetto di cinema a scuola si è strutturato sempre di più fino ad arrivare a coinvolgere molti ragazzi della scuola primaria e secondaria del quartiere, che da semplici spettatori sono diventati i protagonisti diretti, imparando a scrivere la sceneggiatura, lo storyboard, recitare e molto altro. Il cinema è uno strumento potente che deve essere insegnato a scuola, deve diventare una materia curriculare, come la musica e l’arte”.
“Il cinema, attraverso questo progetto, – ha spiegato Emanuela Mancino, docente dell’Università Milano Bicocca – conferma la propria vocazione formativa, in grado di orientare le diverse e stratificate fasi di un progetto educativo, sia che si tratti di cinema e arti visive, sia che il cinema si ponga in dialogo con altre discipline. I ragazzi ed i bambini coinvolti nel progetto hanno dimostrato di saper fare, attraverso le immagini e interagendo tra loro e con i formatori e con i docenti, il mondo più vasto e più aperto alla speranza”.
Durante la mattinata, nel cortile, è stata esposta una selezione di quaranta immagini scattate da Uberta Sioli, fotografa di reportage specializzata in progetti dedicati all’infanzia, che illustrano tutte le fasi del progetto di cinema, realizzate prima e durante la pandemia: dalla visione di film storici alla lettura in classe delle storie scritte dai ragazzi per i cortometraggi, dal disegno dello storyboard al casting per la scelta degli attori, ed infine i momenti delle riprese, tutte svolte nelle scuole primarie e secondaria. (mianews)
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