Il governo balla ma non inciampa sul check al decreto Covid. Il premier Mario Draghi prende tempo. Il ministro per gli Affari regionali di Fi Mariastella Gelmini incalza l’esecutivo e mette sul tavolo il dossier riaperture (un alleggerimento delle restrizioni) nel bel mezzo della riunione con i capidelegazione, convocata per discutere del prossimo Decreto sostegni. Una mossa che incassa l’appoggio della Lega, presente alla riunione con il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti. Gelmini vuole che la cabina di regia, per valutare eventuali modifiche all’ultimo decreto, si tenga tra giovedì e venerdì. Draghi e Speranza hanno già deciso: tutto slitta a lunedì prossimo. Sul tavolo c’è il pacchetto di riaperture. Una partita che si gioca tra Palazzo Chigi e Parlamento dove le forze politiche si sfidano a colpi di mozioni. Il centrodestra di governo chiede di far slittare il coprifuoco alle 24 già da lunedì 17 maggio. Da parte di Draghi e del ministro Speranza apertura allo slittamento di un’ora, dalle 22 alle 23 dal 17 maggio.
Forza Italia pretende una data, 1 o 15 giugno, per la ripresa delle attività legate ai matrimoni. L’idea dell’esecutivo è di confermare lo stop fino al 1° luglio. Dal 15 maggio, poi, riaprono le piscine all’aperto. I ministri di centrodestra spingono per la riapertura, da subito, delle piscine al chiuso. L’ipotesi su cui si lavora è il 1° giugno, giorno della ripresa delle palestre. Bar e centri commerciali sono i due dossier più spinosi. Dal 1° giugno si potrà stare nei locali anche al chiuso, ma sempre seduti al tavolo: norma che penalizza i bar, dove il bancone resta off limits. Ecco perché dal 1° giugno o forse addirittura prima si pensa di consentire l’ingresso libero, con distanziamento e mascherina. Dal 23 maggio potrebbero riaprire i negozi all’interno dei centri commerciali e dal 1° giugno i parchi tematici.
Si muovono i governatori che hanno convocato per oggi la riunione in cui approveranno il documento da sottoporre al governo in cui viene riscritto il calendario delle aperture. In quella sede si chiederà anche l’immediata revisione dei parametri che tenga conto dell’Rt ospedaliero e del numero dei vaccinati. Anche dal Pd arrivano segnali di apertura: «Non c’è alcuna preclusione. Questo, ovviamente, tenendo sempre conto dei dati sui contagi e dell’andamento della campagna vaccinale». Un altro round della battaglia sulle riaperture si giocherà in Parlamento con la guerra delle mozioni. Il centrodestra di governo (Fi, Lega, Cambiamo, Udc) deposita al Senato una mozione per accelerare il ritorno alla normalità, compresa la riapertura al pubblico degli stadi a un numero di spettatori «congruo a garantire la massima sicurezza». Mozione che si incastra con un’altra presentata da Fratelli d’Italia in quattro punti: via coprifuoco e mascherina all’aperto, ok alle visite in case private ma soprattutto «immediate riaperture» di tutte le attività commerciali anche al chiuso.(fonte Il Giornale)
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