Pubblichiamo la lettera inviata dal Comitato del Lazzaretto al Prefetto, alla Giunta e ai consiglieri del Comune di Milano
Oggetto: Malamovida situazione quadrilatero del Lazzaretto (Via Lecco – Via Palazzi – Via Castaldi – Via Tadino) – P.ta Venezia Municipio 3 Milano
Egregio Prefetto, Egregio Sindaco, Egregi Assessori, Egregio Presidente del Consiglio Comunale, Egregi Consiglieri Comunali,
riteniamo sia tempo perso ribadire concetti che da anni tentiamo inutilmente di far percepire come rilevanti a livello cittadino a fronte dell’indifferenza istituzionale. Rumore assordante che crea danni permanenti alla salute dei residenti, mobilità impedita, sporcizia e degrado continuo, aumento dello spaccio di droga.
Tutto questo al netto di un’emergenza pandemica che ci è costata sforzi e sacrifici di tutti i tipi. Perché è bene ricordare i nostri lutti, il lavoro bruciato, i nostri figli chiusi in casa, le relazioni azzerate, le adolescenze e le giovinezze traumatizzate. Il ritorno alla normalità sarà in ogni caso graduale, nulla sarà come prima. E proprio per queste ragioni riteniamo, mai come ora, che non si possa più ritenere “normale” una situazione come quella pre-covid, dove i nostri diritti costituzionali sono stati ripetutamente calpestati.
Entriamo ora nello specifico. In via Lecco e nelle vie limitrofe del quadrilatero si è riproposta più di prima la solita vicenda: assembramenti inauditi, impossibilità di camminare e necessità di farsi largo tra una folla urlante e senza mascherina. Bar che non solo non riescono a far rispettare alcuna misura di prudenza ma che promuovono eventi con lo scopo di incrementare la frequentazione, ignorando consapevolmente le regole amministrative richieste per impedire gli assembramenti.
Se le forze dell’ordine non hanno le risorse necessarie ad assicurare l’applicazione delle leggi e dei regolamenti in tutto il territorio cittadino forse il problema sta a monte, nell’aver disegnato attraverso strumenti amministrativi e scelte di politica urbanistica una città strutturalmente predisposta alla movida selvaggia. Una movida incontrollabile che diventa poi un problema di ordine pubblico, come dimostrato dai fatti di cronaca.
Esistono sulla carta dispositivi atti a tutelare i nostri diritti: le specifiche ordinanze per esempio e i meccanismi sanzionatori previsti dai vostri stessi regolamenti, non ultimo quello che disciplina l’occupazione gratuita di spazio pubblico. Ci sono esercizi di pochi metri quadrati che occupano spazi doppi o tripli, altri che invadono i marciapiedi rendendo impossibile il transito pedonale. Perché non intervenite preventivamente revocando le autorizzazioni come sarebbe in vostro potere? Perché non c’è stata un’analisi del territorio – come da noi richiesto – finalizzata a comprendere come si sarebbero evoluti, a danno della collettività, gli interventi di solidarietà predisposti per una sola categoria?
Abbiamo esaurito tutti i nostri strumenti di sensibilizzazione e di richiesta di intervento, si sappia che da ora in avanti in caso di inerzia metteremo in campo azioni concrete non violente a tutela di diritti primari che le istituzioni paiono volere ignorare. Nel caso rimaniamo a Vostra disposizione per un incontro insieme agli altri comitati cittadini coinvolti nel fenomeno e al Presidente del nostro coordinamento nazionale No Degrado e Malamovida.
Distinti saluti,
Comitato del Lazzaretto Milano
Il Presidente Elena Montafia
(Con la presente si inviano in allegato 2 estratti video relativi a quanto è accaduto nella serata di sabato 15 maggio. La situazione è insostenibile come dimostrano le immagini.)
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E che problema c’è? Basta fare un’altra ztl notturna come all’Isola. No….?
Chi ha dato per anni licenze alla cazzo per aprire infime mangerie e beverie di strada -attiranti drogati, spacciatori, ladri, nulla facenti e cattivi studenti delle millemila prestigiosissime università milanesi -parcheggi di lusso per disoccupati e distributori di lauti stipendi professorali? Chi ha voluto permeare Milano di punti di spaccio alcolico per santificare l’indigesta eredità del baraccone Expo 2015?
Siamo stati graziati per un anno dal coprifuoco. Adesso torneremo di nuovo allo sfascio civico totale.
La polizia è trasparente, non si vede mai.
Uno lavora, si fa il mazzo, rispetta tutte le regole e poi sotto casa deve sempre avere una mandria di ubriachi che non ha una ceppa da fare che sta in giro fino a tarda notte e parla a un volume di voce che sembra aver mangiato un amplificatore Marshall.
Se non siete capaci di fare quel lavoro restituite la divisa e lo stipendio e andate a fare qualcos’altro.