Ha portato la voce di Conte, ex premier per chi l’avesse scordato, con competenza ed eleganza (dicono), poi nel momento della disfatta è diventato scrittore parlando di sé e del suo libro, soffocando programmi televisivi RAI, MEDIASET, La7 con rivelazioni che contenevano il nulla. Si sta parlando, naturalmente di quel Casalino, lanciato dal GF, passato a condurre programmi di seconda linea in TV locali e approdato al Movimento 5 Stelle, in cui ha spiccato il volo per la celebrità. La novità, ma era largamente prevedibile, è che la sua biografia è diventato un flop editoriale, un qualcosa che, dopo un mese di grancassa, interessa davvero a pochi. E l’inabissamento nel caos del movimento sta a braccetto con l’inabissamento nell’oblio di un ex portavoce di un ex premier che annaspa invano per dimostrare la sua presenza.
Eppure le sue confessioni televisive modulate da domande a volte maliziosamente private (Gruber) o politiche (Porro) o spicciole e quotidiane (Palombelli) avevano descritto un personaggio che si sentiva anche magister della comunicazione e della eleganza per non sfigurare con un “capo” sempre con pochette come nota distintiva. In verità i pronostici e gli auspici anche dello stesso Conte prefiguravano una posizione di primo in classifica: i dati sulle vendite parlano di 16mila copie vendute in 3 mesi, che come numeri non sono proprio impressionanti, Vorrei chiedere: ma a chi interessano le masturbazioni mentali di un portavoce di un ex premier e dei suoi fallimenti? Neppure ai grilini. Per la cronaca, nonostante la chiara ostruzione di alcune librerie di sinistra, alla biografia della Meloni è bastata una settimana per superarlo.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano