La deduzione può apparire appare un po’ brutale, semplicistica, di chi è mediamente o mediocremente intelligente, ma l’auspicio di Livia Turco (PD) di inserire “la quota immigrati” in politica e nella Pubblica amministrazione sembra un po’ discutibile, anche se per gli immigrati regolari e integrati, nulla vieta che partecipino alla vita comunitaria. Una partecipazione che presuppone un numero alto di persone con diritto al voto ecc. Da qui l’eco di Letta che riprende un vero arnese di proprietà PD che viene definito in latino e così diventa stiloso, preferenziale: lo ius soli. E c’è, secondo il buonismo imperante a sinistra, un qualche cosa di magnanimità pelosa, di lungimiranza nel tempo, un modo per sommare voti, quando verrà il momento.
La mia verità da media intelligenza mi fa pensare che verificato per anni di non poter essere maggioranza nel paese e pensando ogni giorno che il potere trattenuto con giochini di palazzo non può durare, ben vengano i voti degli immigrati, dei loro figli regolarizzati ad aumentare il bottino. Poi, ma sì, verranno premiati con incarichi e “quote obbligatorie”. Ma qualora anche vantassero diritti per nascita, dove sono i piani per una loro integrazione?
Sembra un calcolo numerico, un modo per tenere stretta la loro benevolenza, per proiettare nel futuro un’adesione al partito promotore della legge. E per le quote, la Kienge suggeriva il 10% obbligatorio, quasi fosse il salvataggio di una specie rara. Come per l’assurdità delle quote rosa, anche in una società multietnica, evviva il merito. E stessa deduzione da persona “media” per l’inclusione totale operata da Sala che tollera spaccio, occupazioni abusive, stravolgimento delle regole. Tempo verrà per vedere dove sta la ragione.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano
Considerazioni che non fanno una piega! Cosa non si fa per avere voti… e gli Italiani! Un bel chissenefrega! Ma la colpa è di chi ancora li vota, o non capiscono o—?