Sono più di 22.000 imprese le attività lombarde della ristorazione che dal primo giugno potranno tornare a lavorare perché finalmente in grado di sfruttare gli spazi all’interno. Un primo passo, parziale, verso il ritorno alla normalità in attesa della zona bianca e della conseguente caduta anche del limite orario imposto dal coprifuoco. “Una boccata d’ossigeno per bar e ristoranti che non avendo spazi all’esterno, erano in forte difficoltà” ha osservato in una nota Confcommercio Lombardia.
“Pensiamo anche alle attività nelle zone di montagna, fortemente condizionate, nella fruizione degli spazi all’aperto, dalle temperature. Dal 1° giugno insomma, potranno, seppur con le importanti limitazioni dovute alle norme di sicurezza, tornare a lavorare e si potrà quindi sanare una prima, grave, distorsione. Fermo restando il sollievo per l’intero comparto” ha citato ad esempio l’associazione dei commercianti. L’attesa, però, è per il probabile passaggio in zona bianca: “Non dimentichiamoci che con una ripresa, in sicurezza ma sostanziale, della vita sociale delle nostre città, ci saranno ricadute positive, a cascata, su tutti i comparti del commercio e dei servizi” hanno sottolineato.
“È innegabile che il vero salto ci sarà con la zona bianca, non solo perché un Paese, e una Regione senza più il coprifuoco sono decisamente più appetibili dal punto di vista turistico, ma anche per uno scarto psicologico, che può dare speranza e prospettiva dopo mesi di pesantissima sofferenza” ha aggiunto Confcommercio Lombardia. La zona bianca offrirà un orizzonte per altre attività al momento ferme: dalle cerimonie ai parchi tematici, ai congressi. “Per contro, ci sono altri comparti, come quello delle discoteche, in grandissima sofferenza. Per questo serviranno ancora interventi di sostegno e di accompagnamento alla ripartenza” ha rilevato infine Confcommercio.
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