Altro poker, dopo quello rifilato alla Russia, per la Danimarca del ct Hjulmand, prima qualificata ai quarti di finale a Euro 2020. Ad Amsterdam, netto 4-0 agli ottavi contro il Galles con doppietta di Dolberg, insieme ai gol dell’atalantino Mæhle e del blaugrana Braithwaite su appoggio del parmense Cornelius. Risultato quasi mai in discussione alla Johan Cruijff Arena.
Dopo una occasione del Galles con Bale al 10, che tira alto di pochissimo sulla traversa, inizia le danze l’atalantino Mæhle, dalla sinistra, pesca sulla trequarti Damsgaard, il cui tocco viene raccolto dall’attaccante del Nizza il quale, dal limite, lascia partire un destro a giro imparabile! Il raddoppio al 3° della ripresa, Braithawaite crossa al centro per Dolberg che da posizione ravvicinata non sbaglia. Altre due occasioni per i danesi al 68′ e all’86’, con un palo e con Braithawaite che manca la porta sguarnita da posizione favorevole, ma 2 minuti dopo arriva il tris con l’atalantino Mæhle che riceve dalla sinistra e, col mancino, fulmina Ward sottoporta. Senza storia gli ultimi minuti, ma non per il punteggio, che si gonfia ancora con Braithawaite, e chiude una partita dominata dalla squadra dello sfortunato Eriksen.
E veniamo a noi, agli azzurri che hanno fatalmente incontrato il primo serio ostacolo sul loro cammino europeo. Un’ Austria decisamente sopra le aspettative, e forse è meglio così perché riporta coi piedi per terra una squadra e una tifoseria surriscaldata, oltre che dall’ottimismo, anche da una serie di risultati che nella serata di Wembley si sono rivelati tutt’altro che casuali. La banda di Mancini ha provato a comandare la partita all’inizio come nelle altre partite, ma ben presto si è resa conto di avere di fronte tutt’altro avversario rispetto a quelli affrontati nella fase a gironi. L’Austria ha costruito una fitta rete difensiva a base di chiusure tempestive di tutte le linee di passaggio, rendendo sterile la nostra manovra sulla trequarti. Aggressività, pressing, raddoppi sul portatore di palla, le armi con cui gli austriaci guidati da un ottimo Arnautovic si sono resi spesso pericolosi dalle parti di Donnarumma. Il nostro portiere tuttavia non è stato impegnato seriamente più di un paio di volte, ma quando gli è toccato si è mostrato all’altezza, come in una delle ultime occasioni su staffilata di Gregoritsch dal limite. L’occasione più nitida del primo tempo, comunque, è di Immobile che colpisce l’incrocio dei pali a portiere battuto, ma il centravanti laziale è parso non al meglio con alcuni errori per lui inusuali. Al 67′ un brivido per l’Italia, quando Arnautovic anticipa Donnarumma in uscita e mette in rete, ma il VAR rileva un offside impercettibile dello stesso giocatore e l’arbitro annulla. Fortuna degli azzurri che, una volta sotto, avrebbero probabilmente avuto grossi problemi nel tentare il recupero. Si chiudono i 90′ regolamentari e l’apprensione è palpabile, si spera nella tenuta degli azzurri che per condizione fisica (oltre che per merito degli avversari) sono parsi sottotono rispetto al recente passato. Mancini però può contare sulla freschezza dei cambi operati, fuori Barella che a causa di colpi ricevuti nei primi minuti non ha potuto dare il suo solito sostegno, fuori Verratti reduce da infortunio e forse reinserito troppo presto, e fuori anche Immobile. I nuovi entrati (Cristante, Chiesa e Belotti) si rivelano decisivi nei primi minuti dei supplementari, ad iniziare da Chiesa che aggancia un bel cross di Spinazzola, controlla di testa, evita un difensore con un dribbling e col sinistro insacca in rete. Gol splendido e Italia finalmente in vantaggio al 5′.
Raddoppio sul finale dei primi 15 extra-time, altro gran gol stavolta di Pessina: palla in mezzo di Insigne per Acerbi, appoggio sull’atalantino che dribbla e spara di sinistro in diagonale, 2-0! L’Austria non si dà per vinta e tenta il colpo di coda, accorciando le distanze: corner di Schaub e spizzata in tuffo di testa di Kalajdzic a beffare Donnarumma, 2-1. Ancora sofferenza finale, ma l’Italia si raccoglie e respinge gli ultimi sussulti austriaci, che si arrendono a testa alta e ricevono i complimenti dal pubblico e anche dagli azzurri.
Ora avanti, ai quarti ci aspettano avversari ancora più tosti ,e da questa partita dobbiamo esserne ancora più coscienti e pronti a soffrire, ma anche a vincere!
Questa sera altre due belle partite:
Olanda-Rep. Ceca alle 18 e Belgio-Portogallo alle 21.
Buona visione e arrivederci a domani!