Il secondo match alle 21 vede di fronte due delle più accreditate formazioni per la vittoria finale, Portogallo e Belgio. Alcuni insistono a definirlo come la sfida tra Ronaldo e Lukaku, dimenticando che alle spalle dei due eccezionali finalizzatori ci sono signori giocatori che, in qualsiasi fase della partita, possono creare le premesse per scatenare la potenza delle rispettive “bocche da fuoco”. Un primo tempo in cui la circospezione delle due squadre sembra dare vita ad una fase di studio che dura una mezz’ora abbondante, con sostanziale equilibrio rotto soltanto da qualche conclusione degna di nota. Tentativi di Hazard, respinti dalla difesa portoghese, un tiraccio fuori misura di Diogo Jota che incrocia dalla sinistra, e una gran botta su punizione di Ronaldo che Courtois intercetta non senza fatica.
Poi improvvisamente lo squillo, la scintilla che accende la partita: lo dà Thorgan Hazard, che al 42′ riceve da Meunier, controlla al limite e spara un destro di mezzo esterno che si insacca all’incrocio. Gran gol e Belgio avanti. La ripresa presenta un Portogallo che prende campo, e con tecnica e temperamento si mette alla ricerca del pareggio per raggiungere i supplementari. Ma pur nel complesso meritandolo non riesce, anche con un po’ di sfortuna, ad ottenerlo all’84’ quando Guerreiro con un grandissimo tiro di controbalzo col destro (che non é il suo piede) coglie in pieno il palo alla sinistra di Courtois. Si disperano i portoghesi, che vedono sfumare la possibilità dei quarti. Sulle prestazioni dei singoli, si puo’ notare che nè Ronaldo nè Lukaku hanno brillato se non in qualche giocata personale e dopo il fischio finale, quando si sono esibiti in uno sportivo abbraccio. Ma notevole invece la prestazione di Sanches per il Portogallo e di T.Hazard per il Belgio, che perde De Bruyne all’inizio ripresa per infortunio e non avrà certezza di recupero per il prossimo match, che vedrà proprio l’Italia ai quarti affrontare la squadra di Lukaku, Hazard e De Bruyne per cercare l’accesso alla semifinale.