La rassegna analizza, attraverso 100 opere, come il tema iconografico del paesaggio sia stato interpretato da grandi maestri italiani, quali Massimo d’Azeglio, il Piccio, Telemaco Signorini, Giovanni Fattori, Silvestro Lega, Gaetano Previati, Giacomo Balla, Carlo Carrà, Ennio Morlotti, Lucio Fontana e altri.
L’esposizione s’intreccia con il patrimonio del Sistema Museale Urbano Lecchese : se da un lato, le sale di Palazzo delle Paure accolgono alcuni lavori di proprietà dei musei di Lecco dall’altro, il percorso trova una naturale continuazione all’interno della Galleria d’Arte Moderna di Villa Manzoni.
Il soggetto del paesaggio è stato più volte indagato, anche con grandi mostre e pubblicazioni, facendo riferimento, soprattutto, alla scena francese, nella quale – dal Romanticismo a Barbizon, dagli impressionisti ai Pointilliste, fino alle Avanguardie – la genesi del Paesaggio in pittura traccia un percorso lineare.
Meno nota è questo tema in Italia, dove pure ha avuto ampia diffusione ed è stato ugualmente protagonista della rapida evoluzione che ha condotto l’arte verso la contemporaneità.
Paesaggi Possibili copre un arco temporale che dall’epoca romantica giunge fino al secondo dopoguerra, e mette in luce i diversi approcci al paesaggio – come mimesi del vero, come luogo dell’immaginazione e del sogno, come simbolo, come proiezione del sé, come concetto spaziale -, rivelando la progressiva tendenza all’astrazione che l’ha condotto fino alle soglie dell’Informale e oltre.
Si tratta di un racconto che si snoda dalla classicità del paysage historique dei romantici all’indagine del vero dei macchiaioli, per giungere alle visioni divisioniste e alle sperimentazioni delle Avanguardie di inizio Novecento, fino alle soglie del contemporaneo, quando, con artisti come Morlotti e Fontana, il paesaggio si traduce in istinto emotivo o in concetto spaziale autonomo. Solo nel XIX secolo gli venne riconosciuto un ruolo autonomo: non più paysage historique, non più scenografia per racconti mitologici, religiosi o storici, ma tema a se stante, momento di osservazione del vero dal vero, occasione di sperimentazione tecnica ed espressione poetica. Dalla natura sublime della generazione romantica agli scorci dal vero dei pittori di Barbizon e dei loro numerosi eredi, l’Ottocento è, in tutta Europa, il secolo in cui il Paesaggio trova se stesso, trasformandosi progressivamente da scenografia per narrazioni bibliche storiche o letterarie, a luogo del vero, a luogo dell’anima, da spazio collettivo a spazio mentale”
Catalogo Edizioni La Grafica/Ponte43
Lecco, giugno 2021
PAESAGGI POSSIBILI. Da De Nittis a Morlotti, da Carrà a Fontana
Lecco, Palazzo delle Paure (piazza XX Settembre) e Villa Manzoni (via Don Guanella 1)
17 luglio – 21 novembre 2021
Orari
Palazzo delle Paure
lunedì chiuso
martedì 10-13; mercoledì e giovedì 14-18; venerdì, sabato e domenica, 10-18
Villa Manzoni
lunedì chiuso
martedì, 14-18; mercoledì e giovedì, 10-13; venerdì, sabato e domenica, 10-18
Laurea Magistrale in Lettere Moderne. Master in Relazioni Pubbliche.
Diploma ISMEO (lingua e cultura araba). Giornalista. Responsabile rapporti Media relations e con Enti ed Istituzioni presso Vox Idee (agenzia comunicazione integrata) Milano.