Milano 10 Giugno – In riferimento alla discussa proposta di Maroni di un “reddito di cittadinanza” lombardo, Forza Italia precisa «Per quanto riguarda quello che in modo inappropriato viene chiamato “reddito di cittadinanza”, si ritiene che debbano essere valorizzati gli strumenti che già sono a disposizione e che si sono rivelati molto efficaci. La nostra Regione si è infatti distinta in passato per l’uso delle risorse della Comunità europea su iniziative legate a politiche attive del lavoro come Garanzia Giovani, ad esempio, che sta dando buoni risultati. In Lombardia esiste già una piattaforma, quella di Dote Unica Lavoro, che può essere integrata da un nuovo strumento, la Dote Unica Persona, che includa l’“assegno di emergenza”. Attraverso questa misura potrebbero essere assicurati agli individui in condizione temporanea di difficoltà sociale, economica e lavorativa, gli opportuni interventi di sostegno, sia monetari che in termini di servizi di prima utilità e di reinserimento nel mercato del lavoro».L’obiettivo dell’assegno di emergenza – continua Pedrazzini – è di favorire il processo di inclusione attiva della persona attraverso un’azione immediata che sia finalizzata a: supportare gli individui in condizione temporanea di disagio e difficoltà; assicurare un paniere di interventi e servizi di urgenza per garantire il benessere del singolo e delle famiglie; rafforzare le competenze professionali delle persone maggiormente vulnerabili e a rischio di esclusione; assicurare interventi per garantire il reinserimento nel mercato del lavoro. In particolare, riteniamo che i servizi dell’assegno di emergenza dovrebbero comprendere: servizi sociali e sociosanitari e compartecipazione alle spese sanitarie; servizi al lavoro; servizi di istruzione e formazione; auto-imprenditorialità e microcredito; sostegno al reddito; politiche abitative e sostegno all’affitto e, infine, misure di contrasto alla povertà alimentare». Così il Presidente del gruppo Forza Italia in Regione, Claudio Pedrazzini. E Giulio Gallera, sottosegretario ai Rapporti con la Città Metropolitana chiarisce: “La sperimentazione dell’assegno di emergenza che in Lombardia prenderà il via a partire dal prossimo ottobre, rappresenta una delle risposte del centrodestra per arginare e sostenere le fragilità sociali ed economiche che hanno investito i nostri concittadini. Bene che le risorse arrivino dall’Europa che finalmente può apparire agli occhi dei cittadini un ente utile. Il reddito di cittadinanza del centrodestra non è assolutamente animato da spirito assistenzialista ma prevede politiche attive di sostegno all’inserimento nel mondo lavoro, per esempio di quei quarantenni o cinquantenni che hanno perso il lavoro ma che possono dare ancora molto, e offrono un concreto sostegno economico a quella fetta di anziani che percepiscono una pensione inadeguata a far fronte a tutte le necessità. Accanto alle risorse dell’Europa vi è lo sforzo anche di Regione Lombardia che integrerà i fondi europei a disposizione con risorse proprie, ben 50 milioni di euro per il 2015, coprendo già in questo modo un primo periodo di sperimentazione fino a dicembre 2015. Mentre vi sono già tutte le risorse per coprire l’assegno di emergenza fino al dicembre 2016. In merito alle polemiche sui beneficiari, il sistema dei fondi comunitari prevede delle linee da seguire ben precise e specifica in particolare che la misura è diretta solo a cittadini italiani ed europei.”.
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