“Al termine di una procedura di avviso pubblico durata alcuni mesi, sono stati assegnati a operatori del privato sociale, sei immobili dismessi e saranno completamente trasformati. Diventeranno infatti residenze per anziani e per famiglie con bimbi in cura, edifici scolastici, spazi culturali, ci sarà una comunità mamma-bambino e persino una scuola di gelateria e una trattoria sociale. Tutto questo grazie a consistenti investimenti economici da parte degli assegnatari che valorizzano il patrimonio immobiliare. Progetti che prevedono il rilancio degli spazi con attività socio-culturali ed educative destinate alle comunità locali”, relaziona Il Giornale. Ed è senz’altro un’iniziativa buona, gratificante per i bisognosi, in cui operatori del privato mettono a disposizione danaro per la ristrutturazione e le proprie capacità. Sono sei cascine di proprietà comunale, che cambieranno la fisionomia della zona, introdurranno nuova socialità. Le onlus si sono impegnate con progetti già predisposti e conseguenti investimenti economici. Tutto regolare e benefico insomma.
Tra le cascine, l’unica struttura che rimarrà esattamente quello che è, ovvero occupata dall’omonimo centro sociale, è la Cascina Torchiera in piazzale cimitero Maggiore.
Un Centro Sociale che ha occupato abusivamente, dove ovviamente non ha mai pagato l’affitto, non ha mai investito un euro per migliorarla. In questo caso è plateale l’ingiusta “tolleranza” del Comune che sembra autorizzare le sue iniziative anche quando sono illegittime. Qualcuno mi spiegherà in che cosa consiste l’operosità sociale di questi centri.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano