La resistenza contro i talebani in Afghanistan si sta organizzando nella valle del Panjshir, a nord-est di Kabul. Molte importanti figure afghane si stanno riunendo nel territorio, tra cui Amrullah Saleh, ex vicepresidente del Paese, e Ahmad Massud, figlio del leggendario “Leone del Panshir”, Ahmad Shah Massoud.
Il “Leone”, morto nel 2001, riuscì per decenni a sfruttare le caratteristiche geografiche della provincia per renderla una fortezza impenetrabile a qualsiasi invasore: negli anni Ottanta è stata la roccaforte della resistenza contro l’occupazione dell’Unione Sovietica ed è stato l’unico luogo che tra il 1994 e il 2001 riuscì a rimanere libero dal dominio talebano, formando la cosiddetta “Alleanza del Nord”. Secondo alcuni analisti, tuttavia, il Panjshir non ha più la forza di un tempo. Il numero stimato di combattenti non supera le 2.500 unità (anche se potrebbe crescere) e, al momento, i militari non hanno accesso al confine settentrionale dell’Afghanistan, unica via di rifornimento verso il Tagikistan. Inoltre, i leader del Panjshir non godono di sufficiente appoggio internazionale. L’ex-vicepresidente Saleh – che sostiene di essere il presidente ad interim in seguito alla fuga dell’ex presidente Ghani – ha scritto su Twitter di essere in contatto con tutti i leader anti-talebani «per avere il loro sostegno e consenso». L’obiettivo è resistere e raggiungere un accordo di pace con i talebani.
La resistenza contro i talebani in Afghanistan si sta organizzando nella valle del Panjshir, a nord-est di Kabul. Molte importanti figure afghane si stanno riunendo nel territorio, tra cui Amrullah Saleh, ex vicepresidente del Paese, e Ahmad Massud, figlio del leggendario “Leone del Panshir”, Ahmad Shah Massoud. Il “Leone”, morto nel 2001, riuscì per decenni a sfruttare le caratteristiche geografiche della provincia per renderla una fortezza impenetrabile a qualsiasi invasore: negli anni Ottanta è stata la roccaforte della resistenza contro l’occupazione dell’Unione Sovietica ed è stato l’unico luogo che tra il 1994 e il 2001 riuscì a rimanere libero dal dominio talebano, formando la cosiddetta “Alleanza del Nord”. Secondo alcuni analisti, tuttavia, il Panjshir non ha più la forza di un tempo. Il numero stimato di combattenti non supera le 2.500 unità (anche se potrebbe crescere) e, al momento, i militari non hanno accesso al confine settentrionale dell’Afghanistan, unica via di rifornimento verso il Tagikistan. Inoltre, i leader del Panjshir non godono di sufficiente appoggio internazionale. L’ex-vicepresidente Saleh – che sostiene di essere il presidente ad interim in seguito alla fuga dell’ex presidente Ghani – ha scritto su Twitter di essere in contatto con tutti i leader anti-talebani «per avere il loro sostegno e consenso». L’obiettivo è resistere e raggiungere un accordo di pace con i talebani. (fonte Il Giorno)
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