Il commento di Luciano: prima giornata di serie A

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Buongiorno e bentornati amici sportivi, riprende in questa ultima decade di agosto il campionato di serie A, e stavolta tornano anche gli spettatori ad affollare gli stadi, anche se con capienza ridotta. Tanta l’attesa e l’entusiasmo, altrettanto la curiosità per vedere finalmente all’opera le squadre, alcune con profonde mutazioni a causa di colpi di mercato a volte imprevedibili e/o inattese, ma non per questo anche sorprendenti. E’ il caso soprattutto dell’Inter, che si ripresenta all’avvio con lo scudetto n°19 da difendere cucito sulle maglie, tra le quali sono inopinatamente scomparse quelle di Hakimi e Lukaku. Ma proprio sabato, tra gli anticipi previsti per la prima giornata, c’è stato il ruggito di risposta dei nerazzurri contro il Genoa. Una partita quasi senza storia, dominata a suon di gol e gioco dai vecchi e nuovi di un allenatore a sua volta “nuovo”, Inzaghi, che non può che compiacersi di quanto hanno offerto in campo i suoi ragazzi.

Inter-Genoa 4-0, un risultato secco che va anche oltre i numeri. Ad inaugurare la nuova stagione, dopo appena 4 minuti, uno di quelli che hanno ad oggi pieno diritto a dichiararsi interista “dentro”, quel Milan Skriniar che si presenta imperiosamente incornando un cross su corner di un ex Milan, il fuggitivo dai rossoneri che sembra essere rigenerato dal passaggio di sponda del Naviglio. E proprio lui, Calhanoglu, il turco transfuga arrivato un po’ a sorpresa a sostituire  (per ora) lo sfortunato Eriksen, si rende subito ancora protagonista con un bel duetto organizzato da Dzeko (altro nuovo per il dopo Lukaku),  e si prende la scena e gli applausi di S.Siro concludendo a rete con un secco destro dal limite. E’ il 14′, 2-0 e partita già virtualmente chiusa nonostante un tentativo di reazione del Genoa, una decina di minuti durante i quali prova a impegnare Handanovic e la difesa nerazzurra, che però non si fa sorprendere. L’Inter controlla le velleità dei rossoblu senza affanno, e ad un quarto d’ora dal termine piazza altre due stoccate che annichiliscono i liguri: Vidal, appena entrato, cattura un preziosismo di tacco di Barella nell’area piccola e da un paio di metri batte Sirigu per il 3-0, poi è la volta di Dzeko che all’87’ riceve un ottimo cross dal cileno .e insacca imparabilmente il gol della quaterna. Inizio sprint, quindi, per i campioni e per Inzaghi che ne ricava più che confortevoli indicazioni, in attesa del rientro degli infortunati e dello squalificato Lautaro in particolare.
Negli altri 3 anticipi della giornata, avanti la Lazio di Sarri con Milinkovic, Lazzari Immobile per il 3-1 con cui batte l’Empoli e agguanta meritatamente i primi 3 punti del campionato. L’Empoli però non sfigura affatto, anzi trova il vantaggio per primo con Bandinelli al 4′, che dura comunque appena 2 minuti perché Milinkovic trova l’immediato pareggio. Altre occasioni per l’Empoli sull’1-1, con Mancuso che sfiora il palo e Bandinelli che invece lo coglie, nel finale altro palo empolese con Bajrami, ma la Lazio ha dalla sua un miglior tasso tecnico e porta a casa la prima vittoria.
Altro anticipo, tra Verona e Sassuolo al Bentegodi, concluso col punteggio di 2-3. A segno Raspadori Djuricic per il doppio vantaggio neroverde, accorcia Zaccagni su rigore, poi magia di Traoré e rete finale ancora di Zaccagni. L’Hellas ha giocato bene, ci ha provato, ma ha concesso troppe chances alla squadra di Dionisi. Due nomi da segnarsi? Casale per i veneti, ma soprattutto Frattesi del Sassuolo.

Infine la Dea di Gasperini, l’Atalanta, sbanca l’Olimpico di Torino al 93° con un gol di Piccoli, rientrato dal prestito allo Spezia. E’ un gol pesantissimo, anche per ciò che le due squadre avevano espresso in campo. Per 65 minuti infatti un Toro energizzato dalla cura Juric aveva sovrastato un’Atalanta che, priva di Freuler e De Roon, aveva sofferto tantissimo in mezzo. Vantaggio nerazzurro di Muriel in avvio, poi il pareggio di  Belotti, subentrato a metà ripresa e decisivo nell’azione. Un punto a testa che sembrava ormai cosa fatta, ma proprio il rientrante Piccoli concretizza un buon lavoro di Pasalic, su un distratto Ricardo Rodriguez. Morale della favola: a Juric i complimenti per il lavoro, per la partita e per l’approccio dei suoi, a Gasperini i primi 3 punti della stagione. Per una volta, anche all’allenatore dell’Atalanta può andar bene così, nonostante un match meno spettacolare del solito.

La Juventus paga a caro prezzo qualche disattenzione del suo portiere
Domenica, 4 incontri, tra cui la prima sorpresa della giornata a Udine, dove la Juventus incappa in un clamoroso pareggio dopo aver chiuso il primo tempo in vantaggio 2-0. Il risultato sembrava non solo scontato ma già al sicuro dopo i gol di Dybala (3′) e Cuadrado (23′), ma la giornata piuttosto infelice di Szczesny mette un accento decisivo sull’esito di una partita che la Juventus aveva già vinto sul piano tecnico, come da pronostici. Il pareggio dell’Udinese arriva infatti al 50′ su rigore causato proprio dal portiere juventino, che nel tentativo di ribattere un tiro di Arslan lo atterra sul limite dell’area. Pereyra realizza dal dischetto, poi nel finale due papere clamorose nello spazio di pochi secondi, la prima con un maldestro dribbling su Okaka, con il pallone che gli rimbalza addosso e finisce a Deulofeu, che si gira e insacca da pochi metri sul secondo palo. Finale pirotecnico con CR7 che in pieno recupero, con una prodezza aerea delle sue, mette dentro il pallone del 2-3, ma il VAR lo pesca in millimetrico fuorigioco. Il risultato di 2-2, alla fine dei quasi 7 minuti di recupero, premia l’Udinese e beffa all’esordio una Juventus che ha certamente buone chances in campionato, ma a patto che ritrovi un portiere e che sistemi qualche meccanismo ancora un po’ cigolante.

Il Bologna sale sulle montagne russe e ottiene i primi tre punti del campionato, con una gara tutta pazza e in rimonta contro la neopromossa Salernitana. Al Dall’Ara succede tutto in un secondo tempo emozionantissimo. Campani rimasti in 10′ al 34′ per il doppio giallo a Strandberg, ma in vantaggio con Bonazzoli su rigore, assegnato per una manata di Soriano (espulso) su Djuric. Poi, prima incornata di De Silvestri (con Goal Line Technology attiva) e 1-2 ospite con Coulibaly al 70′. Subito rimontato, tra il 75′ e il 77′, da Arnautovic e dallo stesso terzino ex Toro. Nel finale, espulso anche Schouten3-2 il risultato finale, e può tirare un sospiro di sollievo con i 3 punti, ma ci sono sbavature da limare in questo Bologna.

Roma-Fiorentina è terminato col punteggio di 3-1 in favore dei giallorossi. La nuova Roma di Mourinho ottiene una vittoria sofferta contro i Viola di ItalianoVeretout firma la doppietta, Abraham grande protagonista con due assist e una traversa. In mezzo, l’espulsione dolorosa di Zaniolo. Quella battezzata dal boato infuocato di un Olimpico al 50% di capienza è una Roma compatta e reattiva, capace di mandare in gol i centrocampisti grazie al lavoro essenziale degli attaccanti (Abraham e Shomurodov su tutti).
Il primo tempo è segnato dall’uscita avventata del portiere viola Dragowski, nella ripresa la partita si concede al caos, ma ad uscirne vincitrice è sempre la squadra di Mou, testarda nel non collassare dopo l’espulsione per doppia ammonizione di Zaniolo. Il centrocampista azzurro è l’unico neo di questa serata romana: troppo irruento e “carico “ in certi frangenti, anche se la decisione di Pairetto è discutibile. I giallorossi vivono un primo momento di sbandamento subito dopo il ristabilirsi della parità numerica: ne approfitta Milenkovic, che festeggia il rinnovo con una zampata su assist di Pulgar. Con le spalle al muro, la Roma viene sollevata ancora una volta dal ciclone Abraham: al 65’ il suo scatto in profondità taglia in due la difesa viola e consegna sui piedi di Veretout il pallone del nuovo vantaggio giallorosso. Il francese si ripete al 79’: questa volta il servizio è del subentrato Shomurodov, che si riconferma esperimento riuscito.
 
La prima del nuovo Napoli di Spalletti è thriller, ma gli azzurri partono con tre punti: Insigne ed Elmas abbattono il Venezia nella ripresa davanti al pubblico del Maradona. Risultato tutt’altro che scontato, considerando l’espulsione precoce di Osimhen (sbracciata su Heymans al 23′) e il rigore fallito da Insigne al 57′, sullo 0-0. Cinque minuti più tardi il capitano azzurro si ripresenta dal dischetto e non trema, al 72′ Elmas sigla il 2-0 e chiude il match, al Venezia non basta l’uomo in più e un buon atteggiamento per uscire con punti dal Maradona.

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