Un sondaggio conferma che ai milanesi dell’ambiente non importa nulla e, figuriamoci, dell’ideologia totalizzante della Giunta Sala. Ma le parole, sempre parole di imbonimento si susseguono fino alla nausea, avulse da una realtà che racconta degrado, incuria e pressapochismo.
Riportiamo il commento dell’ottimo Fubini su Libero: “Al fatto che ai milanesi, soprattutto quello che vivono al di fuori del centro, delle tematiche dell’ambiente non fregasse nulla l’avevamo capito da tempo. Prova ne sono le continue contestazioni alle politiche green della giunta Sala. Però noi siamo Libero e per i benpensanti di sinistra questo basta per derubricare tutto alla bieca diatriba politica. Ebbene d’ora in avanti questa scusa non potrà più essere usata, perché a dire che ambiente e milanesi non sono in sintonia è un’analisi condotta da DeRev, azienda di servizi e strategia digitale, nelle principali città interessate dal voto di ottobre. Milano compresa. I dati analizzati miravano a capire di cosa i candidati sindaci dovrebbero parlare maggiormente in campagna elettorale. I risultati parlano chiaro: i milanesi vogliono che si parli in primo luogo di cultura. Secondariamente è il decoro urbano a tenere banco tra i pensieri di chi abita la città e qui la giunta Sala ha più di un peccatuccio da farsi perdonare. Ambiente, come detto, ma anche trasporti e animali, sono invece le tematiche che interessano di meno. Secondo i ricercatori che hanno compulsato i dati, lo scarso interesse all’ambiente, vera e propria ossessione della giunta Sala, sarebbe dovuto a una sorta di «assuefazione». Insomma se ne è parlato talmente tanto (e fatto talmente poco) che alla fine anche al solo sentire la parla ambiente viene spontaneo fare un bello sbuffo per esternare fastidio. Attenzione, questo non vuol dire che da oggi sarà giusto sgasare con l’auto in centro a Milano come se ci si trovasse al Gp di Monza, o regolare al massimo la manetta della caldaia che inquina, modello Polo Nord. Al contrario questa analisi dovrebbe servire per far capire a chi di dovere che l’ambientalismo radicale non paga più, è un argomento di nicchia buono per pochi prescelti. Forse una rivisitazione del tema in chiave un po’ meno ideologica e un po’ più concreta, aiuterebbe a migliorare le condizioni atmosferiche della città e non solo di quella.”
Sala, comunque, considerato che il decoro urbano non rientra nei suoi pensieri, “tira dritto” convinto della sua verità inamovibile.