“Ospitare nella nostra sede le sorprendenti illustrazioni della Divina Commedia realizzate da Salvador Dalì nei primi anni ’60 è per noi un modo per rendere omaggio a Dante a sette secoli dalla morte. Per il pubblico si tratta di un’occasione culturale di prim’ordine, sia per il genio dell’artista spagnolo, che ha realizzato tavole di forte impatto espressivo, che per la qualità di Palazzo Pirelli come sede espositiva, che negli ultimi anni abbiamo voluto valorizzare con frequenti aperture ed eventi rivolti ai cittadini lombardi. Se questa impostazione era valida prima della pandemia oggi lo è ancor di più. Milano e la nostra regione hanno bisogno di segnali per una ripartenza forte e strutturata, l’arte in questo senso può avere un ruolo importante e significativo”. Lo ha sottolineato il presidente del Consiglio regionale della Lombardia inaugurando questa mattina a Palazzo Pirelli la mostra “Il Dante di Dalì”. Una mostra di 100 tavole originali di Salvador Dalì che ripercorrono i canti della Divina Commedia offrendo ai visitatori l’opportunità di rileggere il capolavoro di Dante attraverso gli occhi dell’artista spagnolo e di cogliere l’interpretazione di uno dei più grandi artisti del ‘900 a confronto con uno dei grandi classici europei Realizzata in collaborazione con la Kasa dei Libri in occasione del 700° anniversario dantesco e curata da Andrea Kerbacher, la mostra fa parte del palinsesto di eventi organizzati dal Consiglio regionale della Lombardia per le celebrazioni dedicate al Sommo Poeta. Il Dante di Dalí espone un capolavoro dell’edizione illustrata del Novecento, tirato in pochissime copie, che il pubblico ha ben raramente l’occasione di conoscere.
Si tratta delle 100 tavole originali, una per canto, realizzate dall’artista spagnolo per illustrare la Commedia, un vero e proprio percorso dove si può cogliere lo sforzo interpretativo di uno dei più grandi artisti del ‘900 a confronto con uno dei grandi classici europei. “Senza dimenticarne la caratura di artista -ha spiegato Andrea Kerbacher- siamo soliti associare il nome di Dalí a stravaganze di ogni tipo, alimentate dalla sua sfrenata fantasia e dalla visionaria iconografia che popola la sua arte. Questo immaginario segue anche la realizzazione delle tavole dantesche. E il matrimonio tra il viaggio nell’oltretomba di Dante e questo perenne movimento della mente è decisamente memorabile, anche perché frutto di un lavoro più che decennale. Le tavole erano state infatti commissionate dallo Stato italiano a Dalí nei primi anni ‘50, con l’avvicinarsi del 700° anniversario della nascita del poeta (1965). Con il procedere del lavoro e il passare degli anni, però, la decisione aveva suscitato polemiche, sia per i costi che per la scelta di un artista straniero, fino alla revoca del contratto al primo cambio di governo. Rientrato in possesso delle immagini, Dalí continua a lavorarci per gli anni successivi, fino alla pubblicazione definitiva presso l’editore Salani di Firenze per la ricorrenza dantesca del 1965: sei voluminosi tomi, due per ogni cantica, in tiratura limitata, dove le 100 litografie di Dalí intervallano il testo della Società Dantesca Italiana”. La mostra sarà visitabile su prenotazione fino al 26 ottobre presso lo Spazio Eventi del Consiglio regionale della Lombardia a Palazzo Pirelli con ingresso da via Fabio Filzi 22, dalle ore 10 alle 12.30 dal lunedì al venerdì.
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