Che dire di una persona che si occupa del mondo delle disabilità, dei problemi connessi cercando soluzioni, pianificando da 25 anni la sua vita per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni, ma non è portatore di alcun handicap? E’ l’eliminazione delle barriere mentali, è la valorizzazione delle potenzialità dei diversamente abili, è la sconfitta di chi vuole divisioni ed emarginazioni. E’ Andrea Ferretti, candidato in Comune nella lista della Lega, architetto, e da sempre le sue azioni sono di supporto alle istituzioni locali, regionali e nazionali, con soluzioni tecniche innovative ed eventuali relative normative da definire. Presentando se stesso, la lotta ad ogni forma di barriere, architettoniche e culturali, è la sua battaglia, quasi una missione “Nel 2015 ho realizzato il Mobility Center in Expo Milano 2015, il primo servizio di mobilità dedicato alle persone con disabilità, dove permettemmo di far visitare l’esposizione universale a oltre 15.000 persone con disabilità. Grazie anche a questo servizio ed alla stesura del PEBA, Milano vince l’accessibile award della UE nel 2016. Da allora abbiamo creato e gestito i servizi di mobilità in diverse realtà come Fiera Milano e FIERE di PARMA. I PEBA sono i piani di eliminazione delle barriere architettoniche, tutte le barriere architettoniche, incluse le soluzioni necessarie per le persone non vedenti, ipovedenti, è la mia battaglia da 20 anni.”
Ed ecco che fonda nel 2017 PEBA Onlus, inaugurata alla Camera dei Deputati, con la primaria finalità di una mappatura esaustiva di ciascun Comune interessato. (obbligo di legge quasi sempre disatteso) Dopo l’EXPO Il Comune di Milano e dopo aver censito 4000 situazioni critiche inizialmente ed averne risolto circa mille, ha accantonato il problema “Il programma per Milano in 5 punti che sono il risultato di anni di analisi, esperienze, necessità.
1. MAPPARE LE BARRIERE
Il PEBA è uno strumento che deve evolvere insieme alla città e non può essere dimenticato in un cassetto.
Il PEBA, piano eliminazione barriere architettoniche, di Milano è stato realizzato quasi dieci anni fa e sugli oltre 4000 interventi censiti ce ne sono ancora 3300 da realizzare, ma che nel frattempo sono aumentati per via di interventi fatti male. Soprattutto è preoccupante la mancanza di percorsi tattili e la presenza di numerose barriere negli edifici scolastici. É quindi urgente riverificare la mappatura della città, non solo degli spazi comunali, e prevederne la realizzazione con finanziamenti pubblici ma anche privati, in tempi certi. Inoltre spesso i comuni mappano solo i propri edifici e spazi, mentre nelle città ci sono immobili di enti diversi e privati, che devono essere necessariamente inclusi.
2. RENDERE INCLUSIVI E ACCESSIBILI ALBERGHI, RISTORANTI E NEGOZI – TURISMO ACCESSIBILE
Solo 1 negozio su 10 è accessibile a Milano (fonte Republica.it) Prevedere INCENTIVI (detrazioni, detassazioni, crediti d’imposta, iva a agevolata al 4%) per le imprese, cioè i negozi o le realtà ricettive che si rendono accessibili a tutti. PARLIAMO DI RAMPE DI ACCESSO, BAGNI, SISTEMI DI ORIENTAMENTO PER LE PERSONE CON DISABILITA’ VISIVA. Questo punto genera un gettito d’iva che oggi non esiste, infatti purtroppo i commercianti preferiscono pagare la sanzione, e sarebbe sufficiente a finanziare l’intero fabbisogno REGIONALE L.13/89 per un intero anno.
3. MIGLIORIAMO INSIEME LA NOSTRA CITTA’
Ricevere le segnalazioni dei cittadini, e rendere visibili gli avanzamenti dei lavori in corso a Milano, oggetto del PEBA.
Attraverso l’adozione e l’inserimento nel registro Telematico Regionale dei PEBA, recentemente approvato da Regione Lombardia, si permette ai cittadini di PARTECIPARE al miglioramento della propria città segnalando sistematicamente le barriere. Nessuna città ha messo a punto un sistema come questo e Milano può essere capofila e modello di questa sperimentazione. Questo sarebbe di aiuto anche ai progettisti sull’urbanistica che hanno bisogno delle segnalazioni dei cittadini per intervenire prontamente.
4. VINCERE LE BARRIERE GRAZIE ALLA SCUOLA
Rendere inclusive le scuole dotandole di ausili per la didattica e per lo sport
Oggi non esiste alcuna misura comunale volta all’inclusione degli studenti con disabilità attraverso l’attività sportiva e fisica. Nessuna scuola ha una dotazione di ausili che permettano di praticare realmente sport di base. Nessun corso di formazione è previsto nei corsi di laurea in Scienze motorie, dedicato all’attività sportiva paralimpica o corsi formativi per gli insegnanti di educazione fisica che permetta una effettiva inclusione.
5. VINCERE LE BARRIERE CON LO SPORT
Istituire corsi di sport di base nelle SSD e ASD cittadine, per consentire ai bambini di trovare spazi attrezzati dopo aver provato gli sport nella scuola.
Questo permetterebbe un incremento dei bambini con disabilità che praticano sport., utilizzando anche le Paralimpiadi invernali Cortina 2026 come volano di inclusione e rilancio della città” La battaglia culturale è, prima di essere convintamente collettiva di una comunità grande come il mondo, è la battaglia personale contro i nostri pregiudizi, l’ignoranza, l’indifferenza. “Iniziamo dalla scuola, coinvolgiamo artisti con eventi, mettiamo in luce le enormi potenzialità dimostrate, dei grandi protagonisti della scienza e dell’arte anche se portatori di limiti fisici”
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano