Si parla tanto di mobilità e di servizi pubblici e sembra che l’unica soluzione sia andare in bicicletta, almeno secondo Sala e Granelli. E si eviterebbero le vibrazioni angosciose che la metropolitana ancora produce. E’ questa la soluzione di Sala dopo anni di segnalazioni di residenti succubi del problema non risolto? Profondamente assurdo e ingiusto e
al di là del buon senso. Eppure scrive un lettore del Corriere “Continuano, angosciosissimi e insostenibili, i rombi e le vibrazioni ai passaggi dei convogli del metrò (alba, giorno, notte). A questo punto dovremmo rivolgerci direttamente alla Procura della Repubblica affinché sia prontamente fermato coloro che continuano a sfregiare le nostre vite con quotidiana, incessante tortura. Scrivo al giornale, Comune e procura in copia, per dire che i condomini di via Giotto 24 sono esasperati, così come gli abitanti dell’antistante palazzo di via Pier Capponi 5 e quelli di via Giotto 19 (più gli altri edifici nelle vicinanze). Tutte persone che possono ben testimoniare la violenza cui siamo da anni sottoposti (oltre alle testimonianze, c’è una grande quantità di perizie svolte). Nonostante gli infiniti appelli i muri, i pavimenti, i tavoli traballano in modo terrorizzante ad ogni passaggio dei treni, anche la domenica mattina, quando le carrozze sono quasi vuote di passeggeri: vibrazioni e rombi ogni tre minuti circa, avvertite su più piani dell’edificio. E uno scandalo che chiede soluzione. Fausto. B.”
Lo scandalo è che a Milano i problemi sono tanti, sempre perfettamente evidenziati, ma si pensa ad altro. Per esempio al Bosco Verticale che diventa orizzontale ai Navigli e la riqualificazione non è ancora terminata. Roba comunque per ricchi, mentre i cittadini del quotidiano vengono ignorati.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano