Dedicato a chi, quasi tutti i giorni, definisce “bullo” il candidato Bernardo.
Vogliamo dire anche bauscia? Ma sì, perché no? E che dire del candidato Sala “Questo è veramente buffo, che facciano un po’ quel che vogliono, io faccio quel che voglio”, ha risposto alla domanda “Farà un comizio in piazza Duomo?” “A parte parte il fatto che non mi pare che Albertini abbia chiuso la campagna in piazza Duomo, io faccio quello che voglio, lo faccio al meglio e poi vedremo se l’ho indovinata io o loro. Qualche sospetto su come andrà a finire ce l’ho, ma è meglio in questo momento essere molto prudenti.”
Perché il riferimento ad Albertini e non a Pisapia che chiuse, con tanto di concerto per l’evento, la sua campagna elettorale in piazza Duomo? Il deus ex macchina che ha voluto scandire il tempo pre-elettorale con offese e insinuazioni anche sull’elettorato di centrodestra, oggi si appella al voto perché, anche se moderati, devono riflettere e considerare che solo lui saprebbe gestire i danee del Pnrr e chiede il voto disgiunto. E dopo la prova muscolare della piazza piena della Meloni dichiara “A Milano la destra c’è, c’è un elettorato conservatore di centrodestra, è un elettorato a cui mi rivolgo perché esiste ed è nelle regole democratiche il voto disgiunto. Un sindaco te lo tieni per cinque anni e i prossimi saranno gli anni dell’occasione di rilancio e dei fondi del Pnrr. Servono persone competenti, per questo dico agli elettori del centrodestra esiste il voto disgiunto. Pensateci.”
Sempre dedicato a chi definisce “bullo” Bernardo, questa presunzione, protervia, convinzione di una superiorità, come si chiamano, riassumendo?
Bernardo osserva “Il sindaco uscente fa l’autogol e il voto disgiunto è esattamente questo. Noi non abbiamo preoccupazione, siamo solidi. Ho sentito questo appello. Ritengo che sia espressione di preoccupazione e debolezza se deve andare a chiedere al centrodestra un aiuto nel voto. Io credo che gli elettori che hanno letto, visto e toccato con mano quelli che sono i nostri programmi sapranno dove votare centrodestra. Ritengo che la cosa più importante sia confrontarci, spero che almeno in questi giorni avverrà perché poco si è parlato di politica dalla parte di sinistra: li vedo molto spaccati e divisi mentre noi siamo solidi.”
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano