La dittatura di Sala criticata a sinistra

Milano

“Sentirò tutti poi deciderò io”. Queste sono parole pronunciate da Sala nelle prima conferenza stampa dopo le elezioni. Bonapartismo puro….Nessun sindaco socialista (ma anche di centro-destra) in passato avrebbe mai detto una cosa simile, tanto antidemocratica: il bonapartismo porta sempre ad involuzioni antidemocratiche….Lo hanno votato quelli che amano il suo “modello Milano”: per chi può permetterselo, la città che offre una qualità della vita ottima e lo testimoniano le classifiche internazionali fatte a prescindere da quanti ne godano.

Lo ha votato chi ama uno skyline che dia l’illusione di essere come New York (o Dubai), chi propende per la città divertimentificio, una città ” à la page”, “prêt-à-porter, chi culla l’ambizione di essere in una città europea, chi non può fare a meno del ristorante, dell’apericena, chi ama i “vernissage” e piange se non viene invitato,  chi si fa i selfie appena accosta qualcuno noto al grande pubblico, i giovanotti che lavorano nella finanza e si strizzano la pancia in giacche che sembrano corsetti, chi sa che a Milano si può fare carriera a prescindere, chi vuole che non si sollevino i tappeti per vedere cosa c’è sotto, magari di imbarazzante. E molti altri ancora.

Sbagliano? Secondo me sì: è una scelta di comodo, di pigrizia venata da quel tanto di egoismo sociale che ti fa voltare la testa dall’altra parte per non vedere.

Il modello Milano di Sala è il punto di arrivo di una trasformazione antropologica di una parte della città, 1/4, non tutta: oggi superficiale, pigra, app dipendente, il cui emblema è la pubblicità di Glovo: due ragazzi che si fanno arrivare a casa due coppe di gelato indifferenti al fatto che facciano pedalare per quattro soldi un povero Cristo….E degli altri 3/4 che ne facciamo: poco meno del 15% sono voti per Bernardo, qualche percento va alle altre liste e ci resta il 53% di astenuti…Pochi o tanti che siano, hanno capito che l’essere ascoltati o rappresentati è un’impresa difficile e soprattutto non sembrano esserci le premesse, viste le prime dichiarazioni di Sala.

L’astensionismo continua a crescere e questo comunque è un problema, soprattutto per quello che, per il momento a parole,  si intenda fare per contrastare l’inquinamento e in genere i problemi ambientali: il consenso dei cittadini è fondamentale perché è dal cambiamento dei comportamenti dei cittadini da dove  si deve per forza passare.

Governi e Comuni che si reggono con il consenso di1/4 dei cittadini sono assolutamente inadeguati.”

Le osservazioni non vengono da un esponente del centrodestra, ma, su Arcipelago, da Luca Beltrami Gadola  urbanista di valore di area collocabile a sinistra, ma che ama tutta Milano.

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